Fonte: Dpc

Il report 2024 sulla responsabilità giuridica degli operatori di protezione civile

Per quanto riguarda l’esito dei procedimenti: meno del 7% si conclude con una condanna, mentre la maggior parte dei casi porta ad assoluzioni (55,6%) o archiviazioni (29,7%)

Fondazione Cima ha sviluppato e lanciato Wikiprocessi, un osservatorio sulla responsabilità giuridica degli operatori di protezione civile. La piattaforma monitora circa 190 procedimenti penali relativi a eventi naturali come alluvioni, frane, terremoti e vento.

In questo senso, fondazione Cima ha pubblicato il report 2024. Per quanto riguarda l’esito dei procedimenti: meno del 7% si conclude con una condanna, mentre la maggior parte dei casi porta ad assoluzioni (55,6%) o archiviazioni (29,7%). Questo evidenzia la complessità giuridica e le difficoltà nel determinare responsabilità in contesti di emergenza.

In particolare, le analisi consentono inoltre di individuare tendenze significative, come il coinvolgimento di specifiche figure professionali. I tecnici, ad esempio, rappresentano il 34% dei soggetti coinvolti, seguiti da amministratori (22,3%), privati (24,8%) e sindaci (18,9%).

«Ogni scheda è stata redatta con un rigore scientifico e giuridico che non lascia spazio a interpretazioni ambigue», sottolinea Lisa Martinelli, dottoranda dell’Università di Genova e coinvolta nella realizzazione del report. «L’obiettivo è quello di fornire dati chiari e contestualizzati, per aiutare a comprendere non solo cosa è successo, ma anche le dinamiche giuridiche che ne sono derivate».

In particolare, tra i casi studio del report c’è la sentenza del Tribunale di Livorno per l’alluvione del 2017. L’allora Sindaco di Livorno e l’allora Dirigente comunale di protezione civile sono stati indagati e rinviati a giudizio per omicidio colposo plurimo. ll Dirigente comunale – che optò per il rito abbreviato - è stato assolto in sede di udienza preliminare.

La notte del 15 settembre 2022 la Provincia di Ancona veniva colpita da un’alluvione che causava la morte di 13 persone in sei comuni del senigalliese. Nel mese di ottobre 2024 il Giudice per le indagini preliminari ha disposto l’archiviazione per quattordici indagati sui presunti ritardi nell’allarme alla popolazione. 

RED/MT

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