(Fonte foto: Pixabay)

Il summit del Vaticano per affrontare la crisi climatica

Anche il Vaticano vuole coordinare gli sforzi locali e internazionali per affrontare gli effetti e le cause della crisi climatica, con un summit di tre giorni che vedrà coinvolti ricercatori, leader religiosi e amministratori locali

Mese dopo mese stiamo raggiungendo nuovi record di temperatura media globale, in un crescendo catastrofico che da più di un anno non conosce rallentamenti. Per affrontare la crisi climatica bisogna agire per limitare le cause globali, ma anche per limitare gli effetti sul territorio, coordinando gli sforzi internazionali e locali.

È ciò che si propone il summit che si è aperto questa mattina presso la Casina Pio IV in Vaticano, sede delle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze Sociali, dal titolo From climate crisis to climate resilience. Il summit, che durerà tre giorni, vedrà la partecipazione di rappresentanti di organizzazioni internazionali, ricercatori, leader religiosi, esperti e amministratori locali, con l’obiettivo di condividere le proprie esperienze e porre le basi di un impegno condiviso. Alla fine del vertice verrà stilato un Protocollo di resilienza climatica planetaria che vedrà tutti i partecipanti come cofirmatari. Il protocollo, che sarà modellato sulla falsariga di quello Montreal, che è stato fondamentale per affrontare la questione del buco dell’ozono, fornirà le linee guida per arrivare concretamente alla resilienza climatica. Il protocollo sarà poi sottoposto alla United Nations Framework Convention on Climate Changes per portarlo a tutte le nazioni. Se e quando il riscaldamento climatico mondiale supererà la soglia di 1,5° entro il 2030, il protocollo potrà essere modificato per includere norme rigorose, “al fine di piegare drasticamente la curva delle emissioni e aumentare la spesa per le misure di adattamento”.

I lavori del summit al Vaticano si articoleranno attorno a quattro elementi chiave della crisi climatica: l’acqua, l’aria, il cibo e l’energia. Oltre a questo saranno esaminate le best practices già messe in campo dagli amministratori locali, che interverranno nei prossimi. Tutti loro, insieme agli altri partecipanti, verranno ricevuti da Papa Francesco giovedì prossimo.

red/gp

(Fonte: L’Osservatore Romano)