Fonte sito Legambiente

Il Treno Verde di Legambiente è di nuovo sui binari

La trentaduesima edizione è dedicata al Cambiamento climatico e propone una mostra interattiva allestita all'interno delle 4 carrozze green 

È partito lunedì 17 febbraio il Treno Verde 2020. Prima tappa la stazione centrale di Lamezia, da qui la storica campagna itinerante promossa da Legambiente e dal Gruppo FS Italiane, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, toccherà altre 12 città.

La trentaduesima edizione
vede come tema portante la sfida Change Climate Change: raccontare le cause e gli effetti della crisi climatica, ma soprattutto raccontare come sia possibile cambiare il cambiamento climatico a partire dalle buone pratiche avviate sui territori. Cittadini e studenti come sempre, potranno salire a bordo del Treno Verde per visitare la mostra didattica e interattiva, allestita all’interno delle quattro carrozze, che permetterà di toccare con mano le sfide che abbiamo di fronte, per segnare la fine dell’era delle fonti fossili e per dare una risposta efficace alla drammaticità dei mutamenti climatici



Il convoglio ambientalista – il cui viaggio è reso possibile anche grazie ai partner sostenitori AzzeroCO2 e Ricrea (Consorzio nazionale riciclo e recupero imballaggi acciaio), e i partner Ecowell, Formaperta, Zeropac, Italia Zuccheri, con il media partner La Nuova Ecologia – sarà in sosta a Lamezia fino a martedì 18 febbraio. Dal 20 al 22 febbraio le carrozze verdi sosteranno ad Agrigento, fino a risalire lo stivale approdando a Genova il 30 marzo. 

“I cambiamenti climatici vanno trattati come una vera e propria emergenza – ha dichiarato la portavoce del Treno Verde, Katiuscia Eroe – oltre alle azioni concrete e lungimiranti dobbiamo interpretare questa emergenza anche come un’opportunità di rilancio per i territori del nostro Paese. Oggi ci sono strumenti per riqualificare le nostre città, risorse per uscire dalla dipendenza da fonti fossili. L’Italia necessità di coraggio”.


Red/cb
(Fonte: Legambiente)