fonte sito Dpc

Incontro Campi Flegrei. Ingv: "possibili scosse più forti"

Durante la riunione tra Protezione Civile e popolazione dell'area, che si è tenuta a Bagnoli, il direttore dell'Osservatorio Vesuviano ha spiegato che il fenomeno bradisismico “sta incrementando”

Nella settimana dal 6 al 12 maggio 2024, nell’area dei Campi Flegrei, sono stati localizzati 187 terremoti, con l'evento più forte registrato il 10 maggio scorso di magnitudo 3.7. Lo afferma l'ultimo bollettino settimanale dell'Osservatorio Vesuviano. È in questo clima che ieri si è svolto l'incontro della Protezione Civile con la popolazione residente a Bagnoli. All’iniziativa hanno partecipato tra gli altri anche il sindaco Gaetano Manfredi e il Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. 

Durante l'incontro il direttore dell'Osservatorio Vesuviano di Ingv, Mauro Di Vito, è intervenuto per inquadrare dal punto di vista scientifico il fenomeno: “il tasso di sollevamento è sui 20 millimetri al mese, si è raddoppiato rispetto ai 10 millimetri di inizio anno. Siamo poco più sopra dei 15 millimetri dello scorso anno, questo significa che il fenomeno sta incrementando, i terremoti continueranno, è prevedibile che avvengano. Si è raggiunti la magnitudo 4.2 a settembre 2023, il massimo in 40 anni, spero che non si verifichi ma non si può escludere, in ogni caso si tratta di magnitudo medie, non alte, simili a quelle osservate nel 1982". Poi la previsione: “le recenti scosse, anche a 20 secondi una dall’altra, avvertite in modo prolungato, hanno sicuramente spaventato, ma con l’attuale tasso di sollevamento dobbiamo aspettarci dei terremoti anche di magnitudo simili agli ultimi, o anche maggiore”. 

Come prepararsi alle scosse che arriveranno? “Ci si prepara seguendo le misure di sicurezza, lavorando insieme agli altri, come la protezione civile, sulla prevenzione - afferma Di Vito - : l’elemento fondamentale è la prevenzione, informazione corretta, ci sono decine di persone che lavorano su monitoraggio e sicurezza del territorio”, per poi insistere sul tema sicurezza: "Edifici, strade, manufatti ci garantiscono la sicurezza, se ne occupano altri, io penso al vulcano, non alle strutture, ma garantire la sicurezza delle strutture significa tutelare la sicurezza dei cittadini, dei ragazzi che vanno a scuola, anche la nostra. Siamo tutti in zona rossa". Secondo Di Vito, il sistema reggerà “fino a quando il fenomeno non cambia: può cambiare, ma è difficile dirlo adesso, come nel 1982-84 ossia diminuendo nel tempo o anche aumentando. La magnitudo non è connessa al tasso di sollevamento ma alla grandezza della struttura della faglia che si rompe”. 

Il Capo Dipartimento Fabrizio Curcio è quindi intervenuto tornando a sottolineare ancora una volta l'importanza della prevenzione e della consapevolezza dei pericoli dell'area che al momento si trova in stato di Allerta Gialla. “C’è necessità di migliorare la comunicazione e la ricezione nei fenomeni. Spesso si confonde il fenomeno vulcanico con quello bradisismico, le scosse rispetto all’eruzione, si usano termini spesso in maniera non particolarmente cauta o scientifica. Ci sono due fenomeni che sono collegati certamente, ma che sono allo stato con conoscenze differenti, quindi spiegare alle persone che vivono in un’area vulcanica. Non è che è vulcanica da adesso, è noto e bisogna prendere coscienza, aumentare la consapevolezza dei rischi dove si vive” ha affermato Curcio.

Red/cb
(Fonte: Adnkronos)