Italia in emergenza: manca la cultura della prevenzione nella classe dirigente

"Ancora una volta abbiamo assistito allo stesso canovaccio di diatribe che caratterizzano le emergenze in Italia, emergenze che richiederebbero l'attivazione di procedure codificate e condivise nella PA e che invece sono assenti" Ad affermarlo è il prof. Stefano Cianciotta, in una riflessione condivisa col nostro giornale in seguito alla tragedia di Livorno

"Dodici vittime in tutta la Florida per l'uragano Irma, otto nella sola città di Livorno per l'alluvione dei giorni scorsi. In Italia la prevenzione e l'organizzazione dell'emergenza non sono assolutamente prioritari nell'agenda della politica".
E' la drammatica e quanto mai reale constatazione di  Stefano Cianciotta, Docente di Comunicazione di crisi aziendale all'Università di Teramo, a commento della tragedia di Livorno che è costata la vita a otto persone.
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Il primo atto dell'ex presidente degli Stati Uniti, Barak Obama dopo il suo insediamento - ricorda il Prof. Cianciotta - fu la riforma del sistema di protezione civile, al centro delle polemiche per la gestione negativa dell'Uragano Katrina a New Orleans. I risultati si sono visti: in questi dieci anni negli Stati Uniti si è rafforzata l'attività di prevenzione e di sensibilizzazione.  E sono stati proprio questo sistema e queste consapevolezze che hanno consentito, nello Stato della Florida flagellato dall'uragano Irma,
lo spostamento di oltre sei milioni di persone, senza alcuna conseguenza. È stata l'evacuazione più grande nella storia statunitense. Come se, ad esempio, venissero trasferiti temporaneamente tutti i cittadini della regione Lazio".

"A Livorno, invece - prosegue Cianciotta -, ancora una volta abbiamo assistito allo stesso canovaccio di qualche anno fa a Roma, con le diatribe tra il sindaco Alemanno e il capo della Protezione Civile Gabrielli: il sindaco Nogarin ha chiamato in causa il presidente della Regione, che a sua volta ha chiamato in causa la Protezione civile. La tragedia di Rigopiano, gli incendi a Roma, l'alluvione dei giorni scorsi a Livorno: le emergenze richiedono l'attivazione di procedure codificate e condivise nella pubblica amministrazione ma che sono assenti in Italia.
Nel nostro Paese si continua ad intervenire in una fase successiva alla calamità, e anche in quel caso l'emergenza viene gestita con procedure diverse e linguaggi non codificati, come nel caso del terremoto Centro Italia.
Sarebbe opportuno, al contrario, che tutti i soggetti preposti alla prevenzione si sedessero a un tavolo in una fase preliminare e che si individuasse un portavoce unico all'interno delle unità di crisi. Molti sindaci italiani non hanno capito che, essendo la prima interfaccia di protezione civile sul territorio, in ogni caso hanno un ruolo fondamentale e che devono esercitarlo".
"Ciò che manca purtroppo - constata amaramente Cianciotta -  è la cultura della prevenzione nella classe dirigente del nostro Paese".

red/pc

In questo video l'intervista rilasciata dal Prof. Cianciotta all'Ansa.it