fonte foto: Cnsas

Legge di bilancio, in arrivo nuovi contributi per le attività del CNSAS

Lo stanziamento è incrementato di 500mila euro per il 2018 e di 1milione di euro per il 2019

Con la recente approvazione della legge di bilancio il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del CAI riceverà nuovi contributi, per le attività istituzionali previste dalla legge, per un ammontare di cinquecentomila euro nel 2018 e un milione per il 2019. Questo per far fronte alle aumentate responsabilità alle quali il nostro Soccorso è chiamato a rispondere nelle zone appenniniche e insulari.

Il CAI ha ringraziato i parlamentari amici della montagna che con l'emendamento a prima firma
Roger DeMenech, accolto dal Governo, hanno consentito ai volontari del CNSAS di poter disporre di risorse aggiuntive da tempo attese, per garantire un servizio sempre più organizzato con mezzi sicuri e adeguati ai nuovi compiti che le attività estive e invernali, in aumento nelle zone centromeridionali del Paese, impongono (oltre, naturalmente, alle esigenze derivanti dalla situazione post terremoto).

"Ancora una volta lo Stato e le istituzioni hanno dimostrato di essere vicine al Soccorso Alpino e Speleologico, alla montagna, ai cittadini che hanno bisogno d’aiuto con atti di protezione civile - dichiara Maurizio Dellantonio, il presidente del CNSAS. - L'incremento dei fondi a nostra disposizione per i prossimi due anni arriva al termine di un anno molto particolare, dove abbiamo affrontato importanti emergenze nazionali, fra queste il terremoto del Centro Italia e la valanga di Rigopiano, che hanno impegnato centinaia di nostri uomini. Il Soccorso Alpino e Speleologico è sempre più un fondamentale attore sociale per la nostra Nazione: il Parlamento ha recepito le nostre istanze e numerosi esponenti della Camera e del Senato sono stati attivamente al nostro fianco. A loro va il mio personale ringraziamento".

Nell'ultimo biennio (2016/2017) il CNSAS ha svolto sull'intero territorio italiano oltre 16 mila missioni di soccorso, che hanno portato al salvataggio – e a volte purtroppo - al recupero delle salme di 17300 persone.

Dal 1997 al 2001 il Soccorso Alpino e Speleologico ha operato 42366 soccorsi, mentre dal 2002 al 2016 i soccorsi sono aumentati fino a raggiungere la cifra di 93112, pari al 119,86%. Le persone soccorse, da 49799 sono arrivate a 97212: un numero pari al 95,2% di crescita. Nel medesimo periodo il personale CNSAS impegnato è cresciuto dall’89%: un esercito di tecnici altamente preparati, al servizio della cittadinanza.

red/mn

(fonte: CNSAS, CAI)