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L'esempio del Comune di Firenze che forma figure dedicate alla pc

Il modello fiorentino, che al momento non trova uguali in nessun altro grande comune italiano, rappresenta una buona prassi da prendere ad esempio 

Aumentare le competenze degli operatori degli Enti locali nell’ambito della protezione civile dandone il giusto collocamento professionale e la giusta qualifica contrattuale: “ora tocca alle istituzioni locali portare avanti tutte le attività per modificare la propria struttura organizzativa e creare le professionalità necessarie, perché allo stato attuale si possiedono tutti gli strumenti.” Questo è quanto emerso da una chiacchierata con Lorenzo Tomassoli Funzionario dell’Università di Firenze ed ex responsabile del servizio di PC del Comune di Firenze, che all’interno della struttura comunale ha contribuito a dare impulso a modifiche dell’impianto organizzativo assolutamente innovative. “Siamo riusciti – spiega Tomassoli – grazie alla lungimiranza della Dirigente del nostro servizio, Patrizia Verrusio, a far approvare dalla Giunta comunale nel 2020, le figure direttamente legate all’attività di protezione civile, l’Istruttore specialista di PC, nell’area funzionari, e l’Istruttore di PC, determinandone le caratteristiche professionali e costruendo un servizio con una struttura definita e personale qualificato e riconosciuto nel ruolo”.

La giusta definizione delle competenze
Nei Comuni italiani si ricorre troppo spesso a figure ibride, impiegati e tecnici del settore urbanistica, lavori pubblici o altri a cui viene affidato il servizio di protezione civile al solo scopo di avere la casella coperta. Ancor più sovente il servizio ricade sotto la responsabilità della Polizia locale senza precisa definizione delle competenze in materia: basta visitare numerosi siti di comuni per trovare la pagina “Polizia locale e protezione civile” e scorrere i compiti assegnati al settore per scoprire che spesso non vi è presente nessun preciso riferimento ad attività di protezione civile.

Buona prassi
In questo melting pot di professionalità, il modello fiorentino, che al momento non trova uguali in nessun altro grande comune italiano, rappresenta una buona prassi da prendere ad esempio per l’organizzazione di un servizio comunale funzionale e a cui viene riservata la giusta importanza. Tutto ciò, in linea di massima, non può accadere se gli Enti non vengono indirizzati in un percorso che sia avviato da un sistema più ampio, formato da associazioni di categoria, sindacati, ma anche da ANCI. Questo sarebbe un importante e fondamentale sostegno a questo modello organizzativo che, al momento, si scontra con la realtà sopra descritta, ma anche con la situazione degli organici dei comuni che non è sicuramente delle più rosee. Nei Comuni italiani lavorano attualmente 320.304 dipendenti, contro i 392.856 del 2010 e i 451.878 del 2001, un calo dovuto al turnover che sfiora il 30% negli ultimi venti anni (fonte pamagazine.it). Una carenza che crea problemi anche nella gestione dei fondi PNRR tanto che l’esecutivo sta pensando all’istituzione di un fondo speciale per il reclutamento del personale.

Formazione 
“La formazione è un altro pilastro della costruzione di una struttura comunale in protezione civile – sottolinea Tomassoli – come ribadito dal D.Lgs. 1/2018 all’art. 6, che prevede che il personale impiegato nelle sale operative sia adeguatamente formato. Fondamentale è, inoltre, che tutti i funzionari comunali partecipino alla formazione, perché quando c’è un’emergenza tutti i settori sono assolutamente indispensabili alla sua gestione.” Tomassoli ritiene che anche la formazione accademica vada rivista, in quanto attualmente la figura di un esperto in PC non è incardinata nei percorsi universitari e, soprattutto, non garantisce uno sbocco professionale appetibile per i giovani. “Su questo anche il Dipartimento deve fare la propria parte agevolando l’incontro tra il mondo accademico e quello lavorativo.” La normativa tecnica approvata da UNI, come ribadito dalla Circolare ANCI, può essere un ottimo strumento per dettare delle linee guida nella individuazione delle competenze, anche nella emanazione di bandi di concorso da parte delle strutture comunali.

Fabio Ferrante