L'urgenza di (ri)costruire. Storie "invisibili" al Festival del volontariato

La polvere non è solo la misura della distruzione. Si accumula sulle macerie delle case, ma anche nell'anima. Come in quella della giovane studentessa che dopo il terremoto non ha potuto proseguire gli studi. O come i genitori che non sanno come crescere i loro gemelli. Così, dopo l'emergenza, ecco l'urgenza della ricostruzione. Sociale, economica, urbana. Di questo si parlerà al Festival del volontariato, a Lucca dal 12 al 14 maggio

Nella grammatica italiana c'è un prefisso che utilizziamo spesso, quasi senza accorgerci del suo significato. Un valore intrinseco, quasi implicito. È quello che ci permette di esprimere un semplice ma efficace concetto: quello della ripetizione. Non sempre però si può duplicare qualcosa che non c'è. E così anche quel prefisso trasforma i significati dei verbi che lo seguono. A cominciare dal verbo costruire.
Si ricostruisce la propria vita dopo una perdita o una separazione; e si ricostruisce una casa dopo che questa è stata distrutta. Proprio come è accaduto dopo ogni terremoto. Questi eventi drammatici che scompaginano e mettono a dura prova l'anima di intere comunità, al di là delle necessarie contingenze, loro malgrado rappresentano un punto di (ri)partenza. Perché oltre all'esigenza immediata di collocare di nuovo un mattone sopra l'altro, dopo un terremoto - reale o metaforico - arrivano i bilanci. Ci si guarda indietro solo per ricordarsi come eravamo. E si comincia a costruire la strada nuova. Quella fatta di relazioni, emozioni, sentimenti, lavoro, reciprocità. Èd è proprio la ricostruzione il filo rosso su cui sarà declinato il prossimo Festival italiano del volontariato, in programma a Lucca dal 12 al 14 maggio.



Era impossibile iniziare una riflessione sui temi della gratuità e della solidarietà prescindendo dagli eventi che negli ultimi mesi hanno condizionato la vita di migliaia di famiglie che vivono - o vivevano - nei territori dell'Italia centrale. Così come imprescindibile è il contributo del volontariato di protezione civile, anch'esso presente a Lucca. Ci saranno momenti d'incontro, certo. Ma anche esercitazioni. Momenti di condivisione e apprendimento nei quali saranno coinvolti centinaia di studenti. Perché la cultura del rischio e della prevenzione passa proprio da qua.



Passa dall’urgenza di ricostruire, da un paese ferito, dalle crisi economica, dalle emergenze sociali. Ed è proprio dal concetto della (ri)costruzione che si costruisce e sviluppa il Festival, organizzato come ogni anno dal Centro nazionale per il volontariato (Cnv) e dalla Fondazione volontariato e partecipazione (Fvp). Con le sue 100mila presenze, quella che sta per iniziare a Lucca è la settima edizione.



Ma al di là dei numeri, dei tanti ospiti e delle altrettante sigle coinvolte (anche il nostro giornale è media partner, come ormai accade ogni anno), al Festival 2017 saranno protagoniste le storie. Quelle vere e meno note. Storie invisibili di ordinaria - pardon, straordinara - solidarietà. Storie come quelle che il coordinatore di Anteas Lab, Massimiliano Colombi, ha anticipato stamani nel corso della conferenza stampa per il lancio del Festival che si è svolta a Montecitorio. Ha presentato alcuni progetti per la ricostruzione del tessuto sociale nelle zone colpite dal sisma.



Massimiliano ha raccontato la storia di Elena. Lei è in terza superiore. La famiglia è povera, troppo povera. Il terremoto, poi, le ha portato via anche quel poco che aveva. Se qualcuno non avesse provveduto a sostenere la borsa di studio che le è stata assegnata, avrebbe abbandonato la scuola a due anni dal diploma. Fortunatamente non sarà così. Ha raccontato anche di Eraldo e Giuseppina. Loro sono marito e moglie. Hanno dei bellissimi gemelli e una macelleria. Sono sopravvissuto al sisma, ma lo stesso non si può dire della loro attività e della loro casa. L'idea dei "compleanni solidali" ha permesso di restituire un futuro anche alle loro vite.



Di questo e di altri si parlerà al Festival del volontariato, che affronterà il tema dell'impresa sociale, del carcere e della donazione. Tra gli ospiti anche il prefetto Franco Gabrielli, Giuliano Volpe (Consiglio Superiore Beni Culturali e Paesaggistici), il ministro del lavoro Giuliano Poletti e il sottosegretario Luigi Bobba, il premio Strega Edoardo Albinati, i giornalisti Luca Mattiucci (Corriere della Sera), Ilaria Sotis (RadioRai), Giovanna Rossiello (Tg1) e molti altri ancora.

Tra i media partner dell'evento, oltre a IlG
iornaledellaProtezioneCivile.it, ci sono la sezione sociale del Corriere della Sera – Corriere Sociale, Il Paese della Sera, TG1 Fa' la cosa giusta, Avvenire, Famiglia Cristiana, Felicità Pubblica, Volontariato Oggi, N&A Rivista Italiana del Soccorso, Onlus on air, Radio Sivà, Vita, Redattore Sociale, Lo Schermo e Radio Star 92e5. Il programma, in continuo aggiornamento, è consultabile sul sito festivalvolontariato.it. La narrazione, sui social, è con l'hashtag #FdV2017.

gianluca testa
@gitesta