Fonte: Dire

Nell'Italia centro settentrionale, aumenta il rischio idrogeologico

Secondo Anbi, le forti precipitazioni, anche nevose, stanno causando un forte afflusso d’acqua

“L’Italia centro settentrionale sta tornando a registrare un elevato rischio idrogeologico, causato da abbondanti cumulate pluviometriche che, unite ad una rapida fusione della neve in quota, si scaricano su alvei già saturi e non si è certo Cassandre, se si evidenzia che ciò accade a due anni dalle drammatiche alluvioni di Maggio in Romagna". Francesco Vincenzi, presidente dell'Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue, commenta così il settimanale report dell'Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche. 

Tutto ciò è amplificato dagli effetti del riscaldamento globale, che provoca, ad esempio, l'innalzamento delle temperature marine, con il Mediterraneo, che registra anomalie termiche positive fin oltre i 3 gradi; in prossimità delle coste ioniche italiane, l'acqua del mare raggiunge già ora i 21°, accentuando il rischio di improvvisi eventi meteo estremi. 

Anche l'indice Swe (Snow Water Equivalent) è tornato sui valori medi del periodo, grazie soprattutto al 38% di neve in più, caduta durante il mese scorso. In totale, tra risorsa nivale ed acqua accumulata nei laghi, le riserve idriche sono del 41% superiori al consueto con portate ovviamente in crescita in tutti i fiumi (fonte: Arpa Piemonte).

"Per l'Italia Meridionale- commenta Massimo Gargano, direttore generale di Anbi- il solo auspicio possibile è che piogge primaverili possano attenuare quelle criticità, che fanno presagire un'altra estate caratterizzata da limitazioni nell'erogazione dell'acqua. Di anno in anno la crisi climatica consolida una situazione emergenziale, cui si deve rispondere aumentando la resilienza dei territori attraverso nuove infrastrutture ed innovazioni tecnologiche.

Fonte: Dire

Red/MT