Nuovi studi sui terremoti e
sui vulcani a Geoitalia 2013

Verranno presentati a Pisa, in occasione di Geoitalia 2013 (16-18 settembre) nuovi studi sul terremoto de L'Aquila e su quello emiliano, con particolare riferimento alla microzonazione sismica, e sul rapporto tra vulcani e cambiamenti climatici, ambientali e sociali

Nuovi studi sul terremoto de L'Aquila e su quello del 2012 in Emilia Romagna verranno presentati a Geoitalia 2013, il forum dedicato alle Geoscienze, organizzato dalla Federazione Italiana di Scienze della Terra che a Pisa, dal 16 al 18 Settembre, ospiterà 1500 scienziati provenienti da tutto il mondo.

"Per entrambi i terremoti  - ha affermato Sara Amoroso, ricercatrice INGV - metteremo a confronto i risultati di studi condotti con metodologie innovative. Per quanto riguarda l'Abruzzo mostreremo i risultati degli studi di microzonazione sismica dal primo al terzo livello, sia di quelli già effettuati sia di quelli tuttora in corso. Di particolare interesse saranno gli approfondimenti che verranno presentati per il centro storico de L'Aquila, dove gli effetti locali e gli effetti di sito hanno influenzato la risposta sismica dell'area investigata".
Per quanto riguarda l'Emilia verrà illustrato lo stato di avanzamento degli studi di microzonazione avviati a seguito del sisma del 2012 con approfondimenti specifici sul fenomeno della liquefazione dei terreni.
"La microzonazione sismica  - ha affermato Gabriele Tarabusi, assegnista INGV - oggi è uno strumento fondamentale per la mitigazione del rischio sismico perché consente di evidenziare e mappare in estremo dettaglio le aree potenzialmente soggette ad amplificazione del moto sismico e quelle in cui sono attesi fenomeni di instabilità, quali frane e liquefazione dei terreni".


Anche i vulcani saranno protagonisti a Geoitalia 2013 dove verranno presentati alla stampa nuovi studi riguardanti il rapporto fra vulcani e cambiamenti climatici, sociali ed ambientali.
"Le eruzioni vulcaniche - spiega  infatti  Sandro de Vita, vulcanologo dell'Osservatorio Vesuviano - hanno influito sui cambiamenti climatici, ambientali e sociali. L'impatto delle eruzioni sull'uomo e i suoi insediamenti è testimoniato dalle tracce scoperte all'interno ed al di sotto di livelli di materiale vulcanico (tephra) in varie parti del mondo. Eppure gli esseri umani hanno sempre trovato buoni motivi per stabilirsi nelle vicinanze dei vulcani tra cui la fertilità del suolo e l'uso di prodotti vulcanici per varie attività. La regione Mediterranea è uno degli esempi più impressionanti di questa interazione".
"L'Italia - prosegue de Vita - è un esempio della convivenza tra uomini e vulcani che, attraverso i secoli, ha portato allo sviluppo di una civiltà  che oggi però deve confrontarsi con la crescente esposizione al rischio, derivante soprattutto dall'inurbamento incontrollato. La società moderna, inoltre, con lo sviluppo di reti di comunicazione e di commerci a scala globale è più vulnerabile rispetto al passato, anche riguardo a fenomeni eruttivi di bassa magnitudo, come ci ha dimostrato la recente eruzione dell'Eyjafjallajökull".

"A Pisa - ha annunciato infine  de Vita - realizzeremo un esperimento innovativo ed interessante con cui uomini, scienziati, provenienti da vari Paesi cercheranno di dare vita ad un'interazione tra diverse discipline per migliorare la comprensione delle relazioni tra vulcanismo, l'ambiente e le comunità umane".



red/pc