Nuovo nubifragio su Genova
Danni e vittime del maltempo

In tutta la Liguria rimane in vigore lo stato di allerta 2 fino alle 18 di oggi. Allerta nel piacentino, parmense e reggiano per la piena del Po. La Protezione Civile invita tutti alla massima prudenza

Un nuovo nubifragio si è abbattuto nella notte su Genova, causando altri inevitabili disagi, soprattutto nelle zone già colpite di via Fereggiano, chiusa al traffico. Il torrente Sturla e i suoi ruscelli affluenti sono esondati in diversi punti, ma senza danni. Piove, con minore intensità, anche sul ponente. Per tutta la regione rimane in vigore lo stato di allerta 2 fino alle 18 di oggi: le autorità cittadine e la Protezione Civile hanno fortemente sconsigliato di uscire di casa. Come ha spiegato l'Assessore comunale alla Protezione Civile Francesco Scidone, per quanto riguarda i torrenti "la situazione non è di esondazione, ma è comunque critica. Il Fereggiano è molto ingrossato. Preoccupa anche una frana che si sta spostando verso l'alveo. Chi abita lì deve rimanere in casa". A causa delle forti piogge, sono state rinviati a domani i funerali delle vittime del maltempo.

Nello spezzino alcuni sfollati sono ancora fuori casa, nonostante l'allerta meteo sia passata da 2 a 1. Fino a sabato infatti resteranno fuori dalle proprie abitazioni gli abitanti di Vernazza, mentre oggi cominceranno a rientrare gli abitanti di Monterosso e Brugnato. Restano in sospeso, per ora, i 200 evacuati di Borghetto Vara. Intanto si lavora per ripristinare la viabilità provinciale, duramente colpita dalle numerose frane.

Situazione drammatica anche sull'Isola d'Elba, dove l'alluvione di ieri ha causato esondazioni e allagamenti, e una vittima. A Marina di Campo, la zona più colpita, si è già messa in moto la macchina dei soccorsi: fin da subito si sono messi al lavoro i Vigili del Fuoco dell'Elba, oltre a quelli arrivati dalla Provincia di Livorno, e ieri sera ha raggiunto l'isola anche una colonna della Protezione Civile. I soccorsi saranno coordinati dal palazzo dello sport di Portoferraio, dove è stata allestita una zona per ospitare i tanti volontari arrivati.

Rimane alta l'allerta anche per il Po. Il Grande fiume, con una portata d'acqua di 6mila metri cubi al secondo, continua a far temere, soprattutto nel parmense e nel piacentino. Costante il monitoraggio dell'Aipo (l'Agenzia interregionale per il fiume Po), "sia presso la Sala centrale servizio di piena, a Parma, con le attività di previsione e coordinamento, sia attraverso le proprie strutture territoriali attive in loco". Allerta anche per il reggiano: come spiega in una nota la Regione Emilia-Romagna infatti, per domani, mercoledì 9, è previsto l'arrivo del colmo di piena del fiume Po nel territorio della provincia di Reggio Emilia. L'allerta della Protezione Civile regionale riguarda i comuni di Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla e Luzzara

Più tranquilla la situazione in Piemonte: "Tutti gli affluenti piemontesi in questo momento sono in calo e stanno gradualmente rientrando sotto la soglia di criticità" - ha scritto l'Aipo nell'aggiornamento delle 16 di ieri pomeriggio - "Le strutture Aipo piemontesi rimangono attivate, in coordinamento con Regione, Protezione Civile, Prefetture, Arpa, Province e Comuni". Ieri, in via precauzionale, erano state fatte evacuare qualche centinaio di persone a Torino ed era stata disposta la chiusura delle scuole, oggi riaperte.

Il maltempo raggiungerà anche le regioni meridionali del nostro Paese: saranno interessate la Puglia e la Basilicata, oltre a Sicilia e Calabria, due regioni particolarmente vulnerabili dal punto di vista idrogeologico. Continuano intanto le ricerche dei due dispersi (padre e figlia), travolti dalla piena del torrente Gravina a Matera, mentre oggi saranno effettuate le prime autopsie sui tre corpi ritrovati in Costa Azzurra, che potrebbero appartenere ai tre dispersi di Vernazza.

La Protezione Civile invita la popolazione a prestare la massima attenzione per evitare di esporsi ai rischi, raccomandando di non uscire di casa e di portarsi, se necessario, ai piani alti, di tenersi lontano da corsi d'acqua, ponti, passerelle, aree dissestate e allagate. Il Dipartimento sconsiglia inoltre di mettersi in viaggio verso le regioni colpite dal maltempo.



Elisabetta Bosi