Nuovo terremoto ad Amatrice, verifiche in corso. Oltre 500 repliche dalla prima scossa

Una nuova scossa di magnitudo 4.3 ha provocato altri crolli ad Amatrice. Sono in corso verifiche sulla viabilità. Alla prima scossa, secondo Ingv, sono seguite più di 500 repliche. Intanto la Protezione civile rettifica il bilancio delle vittime: 241 morti e 270 feriti. Gli assistiti sono 1.200, 6 mila i soccorritori

Poco prima era stato aggiornato il numero dei morti per il terremoto: 241 e non 247 come annunciato stamani. Una rettifica arrivata dal Dipartimento della Protezione civile, secondo cui al momento si contano 195 decessi nel Reatino (184 ad Amatrice e 11 ad Accumoli) e 46 nell'Ascolano (tutte ad Arquata), mentre negli ospedali di Lazio e Marche si trovano complessivamente 270 feriti.

Nuova scossa - Un dato rimasto stabile e che, nonostante si continui a scavare tra le macerie, ha fatto intravedere l’inizio di una nuova fase. Poi arriviamo alle 14.38 di oggi. Una nuova scossa ha fatto tremare di nuovo Amatrice (e non solo) provocando alcuni crolli in edifici già danneggiati. Il terremoto, secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), è stato di magnitudo 4.3, a dieci chilometri di profondità. La scossa è stata avvertita nel Reatino, ad Accumoli, nella tendopoli nel campo sportivo del paese (dove si trovano una novantina di sfollati).

Le repliche - Sono state oltre 500 - 240 delle quali avvenute dalla mezzanotte scorsa - le repliche registrate a partire dalla prima scossa del terremoto di magnitudo 6 avvenuta alla 3:36 del 24 agosto. "E' un andamento che rispecchia questo tipo di sismicità e non possiamo dire quanto proseguirà” ha detto il sismologo Andrea Tertulliani, dell’Ingv. "Non esiste una normalità in eventi di questo tipo, ma possiamo dire - ha aggunto - che al momento l'andamento delle repliche rientra in un comportamento consueto”.

Le verifiche - Dopo l’ultima scossa sono in corso verifiche sulla viabilità, con la polizia stradale e i vigili del fuoco. Ad annunciarlo è stato il Capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, arrivato ad Amatrice intorno alle 15 per fare il punto della situazione con gli uomini dei soccorsi. Si teme abbia ceduto un ponte sulla Salaria.

I numeri - Intanto prosegue l'impegno del Servizio Nazionale della Protezione Civile. Nel corso della notte sono state oltre 1.200 le persone assistite nei campi e nelle strutture allestite tra Lazio, Marche e Umbria. Di queste, circa 600 persone sono state ospitate nei comuni di Accumoli, Amatrice, Montegallo e Arquata (a fronte di una disponibilità complessiva di circa 3.400 posti allestiti) a cui si aggiungono altri moduli pronti per l'impiego secondo necessità. Sono oltre 6.000 gli uomini e le donne del servizio nazionale della Protezione civile dispiegati sul territorio colpito. Di questi, oltre mille appartengono al Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, 1.100 alle forze di polizia, 500 alle forze armate, 644 alle organizzazioni nazionali di volontariato, circa 1.500 alle Regioni direttamente interessate dal sisma e alle colonne mobili di quelle attivate da fuori regione (Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Molise, Emilia Romagna, Toscana), oltre 400 alla Croce Rossa Italiana. Infine circa mille unità di personale appartenenti ai centri di competenza tecnica scientifica e alle aziende erogatrici di servizi essenziali, impegnati sul territorio. Cui si aggiunge tutto il personale delle amministrazioni territoriali delle aree colpite dal sisma.

Ricordiamo che sono attivi i seguenti numeri verdi informativi: contact center della Protezione civile nazionale (800840840), sala operativa della protezione civile Lazio (803555), numero verde della Protezione Civile delle Marche (840001111). È infine attivo il numero solidale 45500, tramite cui è possibile donare due euro a sostegno delle popolazioni colpite dal Terremoto inviando un sms o chiamando da rete fissa. Le altre raccolte fondi (costantemente aggiornate) sono pubblicate su questa pagina del nostro giornale.

red/gt