Peru', continuano i soccorsi allo speleologo. Servono subito soldi per coprire le spese

Sono in pieno svolgimento le operazioni di soccorso a Cecilio Lopez-Tercero. I soccorritori arrivano da molti paesi. La federazione speleologica di Madrid, di cui Cecilio fa parte, fa sapere che servono soldi per pagare le spese e ha aperto un conto corrente dove far affluire aiuti economici. Tutte le info su  http://rescateintimachay.blogspot.it,

Sono passati nove giorni da quando Cecilio Lopez-Tercero si è infortunato cadendo da un'altezza di circa 5 metri a Inti Machay, una grotta che stava esplorando in Perù con una spedizione internazionale formata da spagnoli, italiani e messicani. In questo momento sono ancora in atto le operazioni di soccorso da parte di speleologi provenienti da differenti paesi. Una operazione complessa che richiederà diversi giorni. Alla difficoltà logistica e  tecnica si aggiunge il problema della copertura dei costi. Per questo la comunità speleologica internazionala è impegnata in una raccolta di fondi per coprire le spese dei soccorsi. Per capire meglio la situazione abbiamo contattato Leonardo Colavita che fa parte di La Venta Esplorazioni Geografiche, amico di Tercero e che in questi giorni è in costante contatto con gli organizzatori del soccorso.


Chi è Cecilio Lopez Tercero?

Cecilio è un fortissimo speleologo e speleosub di Madrid. L'ho conosciuto diversi anni fa durante una spedizione di La Venta in Messico. Era l'unico spagnolo tra tanti italiani e la sua adattabilità, oltre alla sua bravura e abilità tecnica, mi hanno subito colpito. Successivamente ha partecipato a molte spedizioni organizzate da La Venta, sia in centro America che in Uzbekistan. Da tre anni vive a cavallo tra Messico e Spagna; in entrambi i paesi continua ad esplorare e ad insegnare la speleologia e il soccorso nelle grotte.

Che cosa gli è successo esattamente?
Lo scorso venerdì 19 settembre ha avuto un incidente durante una esplorazione. Tercilio è caduto da un'altezza di circa 5 metri. In quel momento si trovava a 400 metri di profondità, in una zona particolarmente fredda e bagnata. Le esplorazioni di questa cavità erano iniziate lo scorso anno, con il ritrovamento nella parte iniziale di numerosi resti di civiltà precolombiane, tra cui anche alcune mummie. La grotta si trova nella zona dell'Amazonas, a 3400 metri di quota, in un settore delle Ande particolarmente difficile da raggiungere a causa della scarsa antropizzazione e delle persistenti piogge che durano tutto l'anno.

Quali sono le sue condizioni?
I compagni di spedizione si sono resi conto immediatamente della gravità dell'incidente. Solo dopo vari giorni sono riusciti a condurre dall'infortunato un medico che potesse accertare le sue reali condizioni. Questi, un peruviano non speleologo che per l'occasione è stato materialmente trasportato fino al luogo dell'incidente, ha rilevato la lesione di due vertebre, senza probabilmente lesione midollare ma con un dolore pari ad 8 in una scala da 1 a 10. Lo stesso medico ha detto che il trasporto dell'infortunato non può assolutamente avvenire se non con la spina dorsale immobilizzata, il che vuol dire far arrivare una barella speciale di tipo speleologico fino al luogo dell'incidente. Per fortuna Cecilio riesce a mantenere il buonumore e a non abbattersi anche dopo tutto questo tempo.

Come sono stati organizzati i soccorsi nell'immediato?
Purtroppo il Perù non dispone di un corpo di soccorso speleologico organizzato. Da alcuni mesi, quattro speleologi francesi che vivono nel paese hanno iniziato a tenere dei piccoli corsi di soccorso ai pochi speleologi locali. Questo primo nucleo di intervento si è mosso immediatamente, arrivando alla grotta in tre giorni. Possono sembrare tanti, ma la zona è raggiungibile solo con 12 ore di mezzi su strada e alcune ore a piedi con i muli per portare il materiale. Purtroppo questo gruppo di 10 persone non aveva a disposizione materiali sufficienti per un soccorso realmente efficace e si sono resi conto di essere inadeguati per un incidente di tale gravità. Nel frattempo da Madrid è partito un primo gruppo di sei speleologi che è giunto alla grotta solo mercoledì 24. In altri due scaglioni successivi sono partiti altri 10 madrileni e, la mattina di venerdì 26, 30 asturiani. Questi numeri dovrebbero essere sufficienti per tirare fuori Cecilio, ma si prevede che il soccorso durerà almeno altri cinque giorni.


Quali sono i problemi di questo soccorso?
Il problema principale è sicuramente la distanza del luogo dell'incidente da un forte soccorso organizzato e abituato ad operare a quelle profondità. Un altro problema è la logistica che occorre per spostare tante persone in un luogo così remoto e difficilmente raggiungibile. Il governo peruviano ha fornito un aiuto mettendo a disposizione un aereo e un elicottero militare per trasportare i soccorritori europei alla grotta. Purtroppo l'elicottero non sempre può operare, avendo ben poche finestre di bel tempo durante la giornata. Perfino trovare cibo ed acqua potabile per i soccorritori è arduo in quelle zone. Il villaggio più vicino ha messo a disposizione gran parte delle proprie (esigue) risorse, portando addirittura una vacca sul luogo dell'incidente per assicurare proteine ai soccorritori. Sembra incredibile, ma in queste situazioni è davvero difficile sviluppare capacità logistiche adeguate per muoversi, non conoscendo le realtà locali o i sistemi di trasporto. Da segnalare il fatto che il governo spagnolo, "per non creare un precedente" (questa la giustificazione ufficiale), ha deciso di non appoggiare in alcun modo i soccorritori spagnoli benché abbia ricevuto richiesta di aiuto dal ministero degli esteri peruviano. Non hanno nemmeno esteso la richiesta ad altri paesi europei o americani con un soccorso organizzato che avevano dato la propria disponibilità di uomini e mezzi a una partenza immediata, come nel caso italiano. Ovviamente, senza una richiesta formale, il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico non può operare in un paese straniero, per motivi assicurativi e legali.

Ci risulta che servono soldi per coprire le spese è vero? Quanto può costare secondo lei questo soccorso?
Una mia stima è di non meno di 200.000 euro, conoscendo i costi di spedizioni in luoghi come quello e la fretta con cui si sono dovuti muovere in aereo i soccorritori. Si tratta di una cifra che un governo può coprire senza grandi difficoltà, ma che se lasciata alle tasche dei singoli speleologi intervenuti diventa enorme. Finora i biglietti aerei, l'acquisto di materiali tecnici e logistici e perfino di alimenti, sono stati totalmente a carico degli spagnoli che sono partiti. Noi italiani abbiamo una struttura nazionale organizzata mentre in Spagna, a causa della forte federalizzazione, anche il soccorso è diviso per regioni, così come le leggi di protezione civile che prevedono questo tipo di interventi. Però questo dovrebbe farci riflettere per il futuro per cercare di avere sempre, quando ci troviamo in spedizione, rapporti diretti con le ambasciate, con il ministero degli esteri italiano e con il CNSAS in modo che, se dovesse accadere un incidente, le incombenze burocratiche possano essere risolte velocemente. Sarebbe anche di notevole aiuto avere a disposizione un fondo di primo intervento per i soccorritori, affinché possano partire immediatamente, nell'attesa che la burocrazia faccia il suo corso.

Come possiamo aiutare?
La federazione speleologica di Madrid, di cui Cecilio è socio, ha immediatamente aperto un blog dove seguire lo svolgimento delle operazioni di soccorso http://rescateintimachay.blogspot.it, e un conto corrente dove far affluire aiuti economici, i cui riferimenti sono reperibili sullo stesso blog. Il denaro che arriva su questo conto verrà alla fine rendicontato quando il soccorso sarà terminato e gli speleo spagnoli saranno rientrati in patria. Si può donare con un bonifico bancario internazionale o tramite paypal. A questa mattina, ultimo momento a cui si possono riferire i dati, 49.000 euro. Come si può ben vedere si è molto lontani dalla cifra che probabilmente sarà necessaria. I soccorritori sono dovuti partire con il primo aereo disponibile e hanno speso mediamente 1800 euro a persona. Probabilmente anche il costo del ritorno non sarà di molto inferiore. Ogni aiuto può essere fondamentale. Siamo in contatto diretto con la federazione di Madrid e il suo presidente ci ha assicurato che, se mai dovesse arrivare un contributo da parte del governo o dall'assicurazione di Cecilio, che al momento è ancora in fase di contatto, i versamenti verranno restituiti ai donatori. Nel frattempo è importante sostenere questo soccorso, perché un cittadino europeo è bloccato in una grotta in un luogo remoto e senza un aiuto economico adeguato non sarà possibile riportarlo a casa.  

red