Fonte foto: Legambiente

Plastica nei fiumi, al via il progetto "Plasticentro"

Sperimentare misure per il contrasto all’inquinamento da plastiche nei fiumi Tevere, Aniene e Tronto e promuovere buone pratiche sono gli obiettivi dell’iniziativa dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale, che vede tra i partner anche Legambiente

Ogni anno nel mondo vengono immessi nei fiumi, nei laghi e negli oceani da 9 a 23 milioni di tonnellate di rifiuti plastici, cui si aggiungono altre 13-25 milioni di tonnellate negli ecosistemi terrestri. Secondo un recente report dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (Marine Litter in Europe – An integrated assessment from source to sea), ogni anno 626 milioni di oggetti galleggianti in media – tra i 307 e i 925 milioni – (pari a 3382 tonnellate di rifiuti all’anno) entrano dai fiumi nei mari regionali europei da 32 Paesi costieri dell’Unione Europea e dell’Eurasia. Il Mar Mediterraneo in particolare riceve il 36% dei rifiuti fluviali immessi in Europa. Secondo il report The Mediterranean: Mare Plasticum dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) nel bacino mediterraneo si trova oltre un milione di tonnellate di plastica. L’Italia figura tra i paesi che contribuiscono maggiormente a questo fenomeno con l’11,3% dell’apporto di macro-rifiuti dai fiumi, seconda solo alla Turchia che contribuisce per il 16,8%.

Non solo mare
A evidenziare questi dati è Legambiente, che sottolinea come il danno non riguardi soltanto l’ecosistema marino: “recenti studi hanno evidenziato come una parte significativa di rifiuti provenga e resti nell’ambiente fluviale, andando ad intensificare gli effetti negativi anche in questo ambiente”.

Sperimentazione di misure di contrasto in tre fiumi dell’Italia centrale
Il problema è dunque stringente e, per individuare le più efficaci misure di contrasto alla dispersione dei rifiuti e promuovere buone pratiche utili a frenare il fenomeno, è partito il progetto “Plasticentro”.
Guidato dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale, con la partecipazione di Enea, Arpa Umbria, Arpa Lazio, Università Politecnica delle Marche e Legambiente, il progetto vedrà la sperimentazione di misure per il contrasto all’inquinamento da plastiche nei fiumi Tevere, Aniene e Tronto.

Pulizia, censimento e catalogazione
Entrando nel dettaglio, sono previste, fino a dicembre 2026, numerose attività mirate a intercettare e raccogliere i rifiuti plastici presenti nei corsi d’acqua e sulle sponde prima che giungano al mare. In concomitanza con la pulizia verrà svolta l’attività di censimento e catalogazione dei rifiuti rinvenuti per stabilire le principali tipologie di rifiuto e le attività dalle quali derivano.  
I dati sulle tipologie, categorie e concentrazione dei rifiuti forniti dai volontari saranno raccolti dall’ufficio scientifico di Legambiente, elaborati e riportati in una relazione in cui verrà ricostruito anche lo studio delle fonti. La relazione confluirà nella redazione di un Protocollo standard condiviso, con tutte le informazioni necessarie per poter procedere con misure di prevenzione mirate ed efficaci, da promuovere anche nei Comuni lungo i fiumi.

Barriere galleggianti e microplastiche
Tra le azioni più importanti previste dal progetto, l’implementazione di barriere galleggianti per il recupero delle macro-plastiche nei tre fiumi. Quest’azione permetterà di analizzare le tipologie dei rifiuti plastici e le relative distribuzioni temporali nel corso dell’anno, in relazione ai fenomeni atmosferici, per poter individuare azioni di prevenzione e sensibilizzazione adeguate. 
Specifiche attività saranno dedicate anche allo studio delle microplastiche, tramite sistemi di microfiltrazione delle acque reflue del Servizio Idrico Integrato e all’implementazione di un protocollo di monitoraggio delle microplastiche nei fiumi. 

Red/la
Fonte: Legambiente