(Fonte: Vigili del Fuoco)

Ponte Morandi, arrivano i primi risultati delle indagini

I monitoraggi del ponte non avevano segnalato motivi di allarme o urgenza, ma tutti avevano consapevolezza dell'ammaloramento

Arrivano i primi risultati dei monitoraggi sul ponte Morandi. Monitoraggi che “non avevano segnalato motivi di allarme o di urgenza”, come spiega Aspi parlando della ristrutturazione delle pile 9 e 10 del ponte. Per il Ponte Morandi, prima del crollo, era in corso un progetto di retrofitting, cioè l’aggiunta di nuove tecnologie a una struttura vecchia per prolungarne la funzionalità. Per il progetto “erano chiaramente riportati i risultati dei monitoraggi, eseguiti anche da consulenti esterni, sullo stato di efficienza degli stralli”. Erano conosciuti da Ministero, Provveditorato e consulenti esterni, ma nessuno - con le strutture tecniche della società - ha mai ritenuto ci fossero “motivi di allarme o di urgenza”.

Nonostante questo, l'inchiesta ha segnalato come vi fosse una generale consapevolezza dello stato di ammaloramento del ponte. E le stesse analisi per il retrofitting non sarebbero nemmeno state completate a dovere, dal momento che non sembrerebbe essere mai stata controllata la parte in cima agli stralli, oltre alla giuntura che li unisce. Il dubbio degli inquirenti è che le prove necessarie non vennero mai eseguite.

Proprio tra le parti del ponte che sarebbero dovute essere ristrutturate nel retrofitting, gli inquirenti hanno segnalato un tassello chiave per spiegare la dinamica del crollo. Un tirante appare quasi tranciato di netto, mostrando all'interno dei cavi con un altissimo grado di ammaloramento. Si tratta del reperto numero 132, ritenuto un pezzo nevralgico dai periti del gip e dai consulenti che potrebbe essere compatibile con la ricostruzione del cedimento del viadotto per via di una corrosione degli stralli.

Il tirante strappato era situato in un punto di forte tenuta per l'equilibrio del ponte. Venendo meno l'equilibrio, si potrebbe essere innescato il crollo. Il reperto 132 verrà ora inviato a Zurigo dove verranno eseguire ulteriori analisi.

Nel frattempo il Sindaco di Genova e Commissario per la ricostruzione Marco Bucci sta dirigendo i lavori di smantellamento e ricostruzione del ponte. “Bisogna cominciare a lavorare sul ponte per tirarlo giù prima di Natale – ha risposto Bucci riguardo alle tempistiche – se cominciamo a demolirlo prima di Natale, abbiamo veramente delle grosse possibilità di avere un nuovo ponte a Natale 2019”.

red/gp

(Fonte: ANSA, ADNKrons)