L'incontro di Faenza (fonte: Regione Emilia-Romagna)

Post alluvione, de Pascale annuncia quattro interventi a Faenza

Il presidente della Regione Emilia-Romagna ha incontrato i Comitati locali che chiedono nuove opere di protezione dall’acqua. Prevista la realizzazione di due casse di espansione lungo il Lamone e il Marzeno, un'area di laminazione per proteggere il centro cittadino e un intervento a Reda

“Per un’istituzione come la Regione è una responsabilità doverosa ascoltare la voce dei cittadini che, con tono assolutamente civile, si rivolgono a noi per chiedere rassicurazioni dopo tanta paura e tanti danni. A loro abbiamo voluto rappresentare il nostro lavoro di questi mesi e dei mesi che verranno: sul Lamone abbiamo in cantiere interventi importanti, a cui vogliamo dare gambe già nei prossimi mesi, facendo tutto quello che si può fare per anticipare le risorse che sono previste nel nuovo decreto e sperando di aprire i cantieri già il prossimo anno”.
Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale al termine dell'incontro con una delegazione dei comitati dei cittadini alluvionati di Faenza dello scorso venerdì pomeriggio. 

I quattro interventi previsti
Gli interventi previsti sono al momento quattro: due casse di espansione a monte della città, rispettivamente lungo il Lamone e il Marzeno (i cui bacini sono stati tra i più colpiti dalle alluvioni degli ultimi due anni), un’area di laminazione a protezione del centro di Faenza e un ultimo intervento a Reda, dopo il passaggio del fiume in città. 
Per la Regione si tratta di opere necessarie, da realizzare nei tempi più rapidi possibile secondo le norme attuali.
De Pascale le ha illustrate ai Comitati durante l'incontro, a cui hanno partecipato anche la sottosegretaria alla Presidenza con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini, il commissario straordinario alla ricostruzione, Fabrizio Curcio, e il sindaco di Faenza, Massimo Isola.

Raccolte 20mila firme per interventi di protezione dall'acqua
I comitati hanno consegnato le circa 20mila firme raccolte in questi mesi, su iniziativa in particolare del comitato "Borgo Alluvionato", per chiedere la realizzazione di opere di messa in sicurezza in particolare proprio del bacino del Lamone, pesantemente colpito dall’alluvione del 2023 e oggetto di esondazioni e danneggiamenti anche nelle successive ondate di maltempo.

Interventi essenziali per la sicurezza dei territori
“Il nostro obiettivo è mettere in sicurezza tutto il bacino del Lamone e assumerci la responsabilità di realizzare queste opere, pur sapendo che ci saranno polemiche”, ha concluso de Pascale. “Ma fare casse di espansione e aree a tracimazione controllata è essenziale per la sicurezza dei territori, soprattutto su quest’area, che è quella che ci ha dato più problemi in questi anni. Siamo pronti a passare alla fase operativa”.

Red/la
Fonte: Emilia-Romagna