Protezione civile, la riforma torna in aula martedì. Il governo approva il terzo decreto terremoto

Al Senato è mancato per due volte il numero legale, Grasso rinvia la seduta. Nel provvedimeno del governo "centinaia di milioni" di euro. Necessario almeno un altro miliardo.

Protezione civile, per il Ddl di riforma se ne riparla martedì 7 febbraio. Questo l'esito della seduta di oggi giovedì 2 febbraio dopo che per la seconda volta nell'aula del Senato è mancato il numero legale. A fermare i lavori sono stati i senatori del centro destra, che hanno contestato il procedimento che ha fermato gli emendamenti e impedito "un vera discussione" nel merito degli argomenti.
Dopo l'avvio della discussione lo scorso 30 gennaio il disegno di legge di riforma arriverà quindi alla seduta, ormai definitiva, di martedì con lo stesso testo licenziato nel 2015 dalla Camera. Tra le altre critiche del centrodestra quella formulata dal senatore Maurizio Gasparri: "Nello stesso giorno in cui era prevista l'approvazione del ddl di riordino al Senato, si approva un decreto che non contiene soltanto misure urgenti, decise tardivamente, ma anche misure di riorganizzazione del sistema, con evidente rischio di sovrapposizioni e intrecci normativi".
Sul provvedimento appena approvato, il terzo per i terremoti, il presidente del Consiglio Gentiloni ha spiegato in conferenza stampa che "Non abbiamo un conto esatto" delle risorse inserite nel Dl terremoto ma che saranno "centinaia di milioni". Gentiloni ha poi detto che "il lavoro che il governo fa ripetutamente su questa materia non deriva da una particolare passione a fare un percorso a tappe, ma dal fatto che la è una situazione senza precedenti. Abbiamo risorse nella legge di bilancio, ne stiamo mettendo in campo ulteriori". Il presidente del Consiglio ha poi specificato che servirà almeno un altro miliardo e che sulle risorse "non possiamo aspettare ulteriori determinazioni superiori, decidiamo e ci prendiamo le nostre responsabilità".


Red/fu