Agostino Miozzo (fonte foro: euractiv.it)

Protezione Civile, Miozzo: "La prevenzione si può fare, basta volerlo"

"La Protezione Civile Italiana e l'Agenda 2030" è il titolo della tele-conferenza tenuta da Agostino Miozzo (già funzionario del DPC, direttore della ProCiv europea, oggi operatore ONU) nell'ambito di un incontro organizzato dalla FIR-CB. Nel suo intervento Miozzo ha ripercorso i più grandi disastri naturali recenti, evidenziando caso per caso come poco o nulla fosse stato fatto per evitare le loro nefaste conseguenze

Sono state oltre 80 le persone le persone collegate virtualmente con Agostino Miozzo,  già Direttore dell'Ufficio Volontariato, Relazioni Istituzionali e Internazionali del Dipartimento Protezione civile, ex capo della PC Europea ed attuale operatore ONU. La teleconferenza tenutasi giovedì giovedì 28 gennaio, è stata organizzata dalla FIR-CB Federazione Italiana Ricetrasmissioni Citizen's Band e aveva come argomento  "La Protezione Civile Italiana e l'Agenda 2030", con un richiamo alle recenti deliberazioni delle Nazioni Unite sulle politiche per la riduzione del rischio negli insediamenti umani. L'evento si inseriva nelle iniziative che la FIR sta mettendo in campo in vista del proprio congresso nazionale previsto per la fine dell'anno.

Nel suo intervento Miozzo è partito dalla previsione che, entro il 2050,  l'80% della popolazione mondiale vivrà in numero ristretto di città,  megalopoli da oltre 40 milioni di abitanti. La riflessione poi si è spostata sull'analisi storica degli ultimi anni evidenziando come le più grandi catastrofi fossero de facto prevedibili. Tsunami, blackout, eruzioni di vulcani, i morti per le grandi calche sono noti e prevedibili.
"Oggi il rischio - ha evidenziato Miozzo - è conosciuto, ma allora, perché subiamo le grandi catastrofi?". L'esempio più evidente è quello dell'uragano Katrina, seguito fin dalla sua origine dalla alta tecnologia americana senza alcuna strategia per evitare gli oltre duemila morti. Questo perché "i costi legati all'aggiornamento di alcune dighe a monte di New Orleans erano superiori ai due miliardi di dollari".

Il compito dei "protettori civili" è quello di "mettere su gli scenari peggiori e non quelli più confortevoli" per l'opinione pubblica. Il nodo è che "non manca la conoscenza delle situazioni di crisi o dei sistemi di early warning" quello che manca è "che non abbiamo ascolto, il rischio non viene percepito". L'ex capo della Protezione Civile Europea sintetizza dicendo che "manca la volontà politica". Miozzo, ha riconosciuto all'Italia una maturazione della cultura e della sensibilità nel campo della Protezione Civile.
Alla presentazione ha seguito un lungo ed articolato dibattito in cui sono emerse le situazioni più nuove, come la cyber sicurezza ed il rischio legato al terrorismo ed alla guerra, come quelle più tradizionali, come il cambiamento climatico e la fine delle risorse naturali. In generale Miozzo si è detto però ottimista sul futuro credendo impossibile un uso dell'arma atomica in futuro oltre che vedendo, come frutto positivo della crisi economica, la riscoperta della campagna da parte di molti. L'evento è stato moderato dal presidente onorario della FIR, ingegner Enrico Campagnoli e presentato dal presidente nazionale in carica Cav. Patrizio Losi.

red/pc
(fonte:
FIR-CB Federazione Italiana Ricetrasmissioni Citizen's Band)

Guarda qui l'intervento di Agostino Miozzo (video a cura FIR-CB Federazione Italiana Ricetrasmissioni Citizen's Band)


Agostino Miozzo, medico chirurgo specializzato in ostetricia e ginecologia, classe 1953 è stato direttore generale del servizio volontariato e relazioni internazionali del Dipartimento della Protezione Civile dal 2002 fino al 2010 oltre che responsabile delle operazioni di emergenza condotte all'estero. Nel 2008 è stato premiato con la medaglia al merito per il suo contributo in campo sanitario. Dal 2010 fino al 2015 ha ricoperto il ruolo di Managing Director For Crisis Response presso il dipartimento dell'Unione noto come Europea External Action Service; di fatto il coordinatore della Protezione Civile Europea. Al suo attivo varie attività umanitarie in Africa più le grandi emergenze internazionali, come lo tsunami del 2004, il terremoto di Bam, l'uragano Katrina ed la ricostruzione della scuola di Beslan. Recentemente è stato fra i delegati della riunione delle Nazioni Unite sulla riduzione del rischio tenutasi a Dubai.