Ripoli, geologi: aumenta la
velocità della frana

Due geologi rendono noto che la frana di Ripoli Santa Maria Maddalena, generatasi in seguito agli scavi effettuati per la creazione della Variante di Valico, stia aumentando la propria area e la propria velocità di movimento. Inoltre potrebbe coinvolgere anche un pilone dell'A1

Ripoli Santa Maria Maddalena, una frazione di San Benedetto Val di Sambro che si trova lungo il collegamento autostradale che da Bologna porta a Firenze, si vede scivolare il terreno sotto i piedi da più di un anno.
Il paese si trova esattamente in mezzo tra l'autostrada attuale A1 a monte e gli scavi del nuovo collegamento autostradale, la Variante di Valico, a valle.
La Variante di Valico è un progetto portato avanti da Anas e Autostrade per l'Italia volto a creare un nuovo raccordo che colleghi Firenze e Bologna e che sostituisca l'attuale autostrada che invece attraversa l'Appennino ad una quota più alta rispetto a quella della Variante.

Mappa progetto Variante di Valico e ubicazione di Ripoli Santa Maria Maddalena


I lavori e gli scavi effettuati da Autostrade e Anas all'altezza della frazione di Ripoli Santa Maria Maddalena però hanno creato qualche problema: si è generata una frana del terreno che muove lentamente verso valle e che ha costretto più di una dozzina di persone ad "abbandonare forzatamente" le proprie abitazioni in quanto riconosciute pericolose e instabili. L'instabilità si è generata a causa di movimenti delle stesse verso valle, insieme al terreno sottostante, a cui si aggiungono crepe larghe anche un pugno.

La frana che interessa la zona è stata da poco riconosciuta come frana attiva, ossia in movimento.
Due geologi della Regione Emilia Romagna, Marco Pizziolo e Anna Rita Bernardi, in una lettera indirizzata all'assessore regionale per la difesa del suolo Paola Gazzolo, denunciano quanto la frana stia assumendo caratteri sempre più preoccupanti.
"Sono osservabili - si legge nella lettera scritta dai geologi e divulgata dal consigliere regionale Defranceschi - nell'ultimo periodo segnali indicanti una possibile accelerazione del movimento" della frana. "Per quanto riguarda l'area di Santa Maria Maddalena allo stato attuale le velocità del movimento appaiono maggiori rispetto al periodo precedentemente oggetto di rapporto, raggiungendo in alcune aree più prossime agli scavi 1,5 cm al mese" contro 1 centimetro dei mesi precedenti.
Potrebbe anche essere che l'accelerazione rilevata sia stata favorita dalle nevicate degli ultimi mesi che, sciogliendosi, avrebbero reso più scivoloso il terreno.
Certamente se il motivo fosse questo risulterebbe palese la non sicurezza del territorio.

Sempre nel rapporto eseguito dai geologi viene comunicato che "è probabile nel breve termine una prosecuzione delle attuali velocità" della frana, per effetto degli scavi delle due gallerie. "Tale prosecuzione del movimento non potrà che produrre un incremento delle deformazioni sui manufatti e sulle infrastrutture, con estensione delle lesioni esistenti". Ciò significa che se la frana dovesse aumentare ancora in velocità si rischierebbe un incremento nei danni già provocati alle abitazioni delle persone che vivono presso Ripoli Santa Maria Maddalena, a cui si aggiungerebbe un incremento nelle deformazioni territoriali già in atto.

Inoltre poi "la superficie interessata dai movimenti è in aumento" scrivono i due tecnici, presentando "i segnali di un possibile coinvolgimento di almeno un pilastro dell'autostrada esistente". Infatti sembra che la frana in spostamento da monte stia provocando il movimento di un pilone che sorregge il viadotto dell'A1 che passa esattamente sopra Santa Maria Maddalena.
Tutto ciò avviene perchè gli scavi e i lavori stanno avvenendo ai piedi e all'interno dei movimenti franosi generati nel territorio.

Crepa in un'abitazione di Ripoli Santa Maria Maddalena

Nelle scorse settimane il consiglio regionale dell'Emilia-Romagna aveva votato all'unanimità un documento che chiedeva ad Anas e ad Autostrade per l'Italia il blocco dei lavori in atto fino alla fine delle indagini portate avanti dalla Procura di Bologna dopo l'esposto dei cittadini di Ripoli che ipotizza il disastro colposo.
Ma i lavori non sono stati sospesi né dal sindaco di San Benedetto Val di Sambro, Gianluca Stefanini, né da Anas e Autostrade.
Stefanini dichiara che per il momento "i tecnici non hanno chiesto nulla del genere, tranne prestare maggiore attenzione al possibile coinvolgimento di uno dei piloni dell'autostrada. [...] I tecnici non mi chiedono di sospendere i lavori, e io posso fare un'ordinanza di questo tipo solo se ci sono indicazioni tecniche che richiedono il blocco delle opere perchè creano un pericolo per l'incolumità pubblica. Ma se ci fosse una relazione tecnica di questo tipo sarebbero la stessa Anas e la stessa Società Autostrade a fermare i lavori".
Dal canto suo Autostrade per l'Italia, per voce di Gennarino Tozzi, condirettore generale Sviluppo rete autostradale, smentisce eventuali pericoli sia dei cantieri della Variante di Valico sia per i piloni dell'A1 dichiarando appunto che "non c'è assolutamente rischio per nessuno e quindi si proseguono i lavori. [...] Siamo nell'ambito dell'errore di misurazione".


Venerdì si terrà in Prefettura la riunione decisiva circa la necessità di fermare i lavori oppure di portarli avanti, sulla base delle indagini e dei rapporti finora attuati. Sia sindaco di San Benedetto che Autostrade dunque attendono un verdetto dalla Prefettura per valutare il da farsi, ma per il momento proseguono i lavori, anche alla luce della richiesta della Regione, delle crepe nelle case, delle persone "de-localizzate" dalle proprie abitazioni e delle strade della frazione di Ripoli Santa Maria Maddalena anch'esse piene di crepe.



Sarah Murru