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Rischio sismico: i geologi propongono una banca dati delle faglie sismogenetiche

In Italia c'è la necessità che pianificazione territoriale e ricostruzione post-terremoto avvengano sulla base di studi di microzonazione sismica e indagini geognostiche, i cui risultati andrebbero raccolti in una apposita banca dati. E' quanto afferma il Consiglio nazionale dei geologi

"La comunità geologica deve impegnarsi per la costituzione di una banca dati sulle faglie sismogenetiche e sui risultati degli studi di microzonazione sismica, soprattutto ai fini della pianificazione territoriale".
E' la proposta di Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, nata durante la convention sul Rischio sismico svoltasi di recente a San Benedetto del Tronto, progetto, secondo, Graziano, realizzabile con un impegno congiunto.

"In Italia - ha proseguito Graziano - c'è la necessità che sia la pianificazione territoriale, sia la ricostruzione post-terremoto avvengano sulla base di studi di microzonazione sismica, supportati dalle necessarie indagini geognostiche. E' necessario che i soggetti pubblici attuatori della microzonazione sismica siano i Comuni, proprio come sta avvenendo nella Regione Marche, inserendo la microzonazione stessa tra i contenuti dei Piani di ricostruzione e di recupero comunali. Si fissi poi il principio che le indagini e gli studi di microzonazione sismica sono attività "professionali" e che pertanto essi devono essere riservate ai geologi liberi professionisti". "Anche nella direzione dell'educazione della popolazione - ha concluso Gian Vito Graziano - i professionisti estensori degli studi di microzonazione sismica comunale devono saper svolgere un ruolo attivo".

"Nelle Marche - ha affermato Piero Farabollini, consigliere nazionale dei geologi - gli studi di microzonazione sismica sono diventati la regola per la conoscenza delle pericolosità sismiche del territorio e per la successiva pianificazione. Questo però non basta ancora perché credo che su tali temi debba esserci maggiore propensione all'ascolto, soprattutto da parte della componente politica che è quella deputata ad applicare in chiave normativa le conoscenze derivanti da studi di questo tipo. Come già detto, la componente politica dell'Ente Regione Marche, invece, anche se invitata, è stata completamente assente a San Benedetto del Tronto".

red/pc

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