La localizzazione della scossa di magnitudo 4.4 Fonte: Ingv

Sciame sismico nei Campi Flegrei, Di Vito (Ingv): "La dinamica attuale è molto intensa"


“Nei Campi Flegrei, per quanto riguarda la geochimica, sappiamo che tutti i parametri sono in incremento”


Il direttore dell’osservatorio vesuviano dell’Ingv, Mauro di Vito, è stato audito della commissione Ambiente del Senato. 

Nei Campi Flegrei, per quanto riguarda la geochimica, sappiamo che tutti i parametri sono in incremento. Questo testimonia che la dinamica attuale è molto intensa, che continuerà e che sta continuando, con caratteristiche simili a quelle accadute negli ultimi due anni, ma con incrementi visibili". "Il problema principale di questa crisi in questo momento - sperando che non ci siano evoluzioni prossime, perché da quello che abbiamo visto l'evoluzione ci può essere e, quindi, la sismicità continuerà - è che continuerà il disagio delle popolazioni e dei territori”, ha dichiarato Di Vito.

“La caldera dei Campi Flegrei è una caldera molto attiva, attualmente continua il sollevamento del suolo nell'area centrale di Pozzuoli. Dal 2005 a oggi il suolo si è sollevato di quasi 1 metro e 50 nell'area del Rione Terra. Un sollevamento che procede con una velocità di un centimetro e mezzo al mese". Questo un altro passaggio dell'intervento di Mauro Di Vito, direttore dell'Osservatorio vesuviano dell'Ingv, ascoltato oggi dalla commissione Ambiente del Senato. 

La massima magnitudo registrata è stata di 4.6. C'è una profondità relativamente superficiale degli epicentri, ma con effetti che possono essere molto significativi al suolo". Di Vito ha poi fatto riferimento agli indicatori geochimici: "Negli ultimi mesi - ha riferito - la temperatura al suolo alla Solfatara, specialmente nell'area di forte emissione, è aumentata. Siamo a 168 gradi come emissione in superficie, ma con un sistema idrotermale superficiale e profondo che ha raggiunto circa 350 gradi". Inoltre, "sul flusso di anidride carbonica al suolo, siamo a circa 5mila tonnellate al giorno emesse dall'area di Solfatara-Pisciarelli. Abbiamo emissioni anche a mare che monitoriamo in continuo. Gli accumuli di CO2 possono essere molto pericolosi", conclude. 

RED/MT

Fonte: Dire