Fonte Boschilla

Scuola di Ecologia Politica in Montagna, al via la quarta edizione

Interventi con docenti di calibro internazionale, trekking didattici e la proiezione de “Le otto montagne” sono alcuni degli appuntamenti che compongono il programma della tre giorni dedicata alle aree interne

Studiare il rapporto tra l'uomo e la montagna. Riparte venerdì 6 ottobre la quarta edizione della Scuola di Ecologia Politica in Montagna. La classe aperta a 25 discenti provenienti da tutta Italia, si dedicherà all’approfondimento di una corrente di studi interdisciplinare che affronta criticamente e positivamente la relazione tra l’uomo e l’ambiente naturale, in particolare, quello di montagna.

Luoghi e persone
A fare da cornice all'appuntamento sarà il territorio di Castiglione dei Pepoli, in provincia di Bologna, ma l'evento interesserà tutta l’area appenninica bolognese, grazie alla collaborazione già in essere con i Comuni di Camugnano e San Benedetto Val di Sambro e con l’Unione Appennino Bolognese. Il gruppo di studenti che frequenterà il nuovo anno “accademico” è stato selezionato tramite una call for application che si è conclusa lo scorso 18 settembre. Tra “i banchi” di questa edizione ci sarà un gruppo eterogeneo formato da persone che hanno dai 24 ai 66 anni, tra loro ricercatori impegnati in progetti e studi europei, ingegneri ambientali, antropologi, architetti paesaggisti, sociologi, geografi, economisti che porteranno un contributo alla riflessione, dialogando in modo orizzontale con i docenti della Scuola, per portare l’Appennino bolognese al centro di un movimento che si muove tra il globale e l’iper-locale.

Tema e programma
Il tema scelto per quest'anno è quello della crisi climatica “le cui manifestazioni sono ormai sotto gli occhi di tutti”. In particolare il dibattito, la riflessione e la formazione ruoteranno attorno al tema dell'acqua. “Abbiamo scelto come ogni anno un argomento trasversale, quello che abbiamo cercato di fare in questa edizione è di affrontare il tema dell’acqua da varie prospettive. In generale lo inquadreremo all’interno del contesto della crisi climatica, andremo dall’alluvione alla siccità, allo stato di salute di alcuni corsi d’acqua, alle ondate di calore che colpiscono i nostri boschi in Appennino, dalla scarsità di precipitazioni e mancanza di neve in alta montagna. Inoltre affronteremo un approfondimento sul modello delle centrali idroelettriche, in particolare abbiamo invitato una ricercatrice che da anni studia la memoria storica del Vajont attraverso uno sguardo sociale, antropologico e di modello produttivo, il tutto a sessant’anni dalla strage che ricorre proprio il 9 ottobre” afferma Andrea Chiloiro di Boschilla. 
A discuterne, docenti ed esperti di calibro internazionale, tra cui Alessia Zabatino, Università IUAV di Venezia, Filippo Tantillo, ricercatore territorialista esperto di politiche del lavoro e dello sviluppo, Ramona Magno, ricercatrice presso l’Istituto per BioEconomia di Firenze dal 2003 e presso il Consorzio LaMMA della Regione Toscana , Federico Grazzini, del servizio IdroMeteoClima di ARPAE Emilia-Romagna, Chiara Calzana, Antropologa, PhD presso l’Università Milano Bicocca, Elisa Ravazzoli, Vicedirettrice del Centro per i Cambiamenti Climatici e la Trasformazione sempre presso Eurac Research e Fausto Bonafede, botanico e consulente scientifico. La dimensione seminariale si alternerà a momenti di trekking didattico, lungo sentieri e percorsi tematizzati, guidati da Andrea Barzagli, guida ambientale GAE, e dal gruppo The Climate Route.

Incontri aperti al pubblico
Anche quest’anno la scuola riproporrà incontri aperti al pubblico, che si svolgeranno presso il nuovo Teatro Comunale di Castiglione dei Pepoli (via Aldo Moro, 2). Venerdì 6 ottobre ore 18:30, si terrà una lectio magistralis di Franco Farinelli: geografo, che ha insegnato geografia presso le università di Ginevra, Los Angeles (UCLA), Berkeley, della Sorbona, presso l’École normale supérieure e il Nordic institute for urban and regional planning di Stoccolma, per poi divenire professore ordinario di geografia presso l’Università di Bologna e presidente dell’Associazione dei geografi italiani (AGEI), oltre che direttore della rivista Geotema. Sabato 7 ottobre, invece, la Scuola propone la proiezione del pluripremiato film “Le otto montagne”, diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, tratto dal libro di Paolo Cognetti. L’introduzione sarà a cura di Filippo Tantillo e del gruppo di ricerca della Scuola, che coglierà l’occasione per presentare anche gli esiti del lavoro promosso dai discenti della terza edizione. Gli incontri pubblici serali sono entrambi a ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Gli abstract e i podcast degli interventi della nuova edizione della Scuola verranno resi disponibili nelle settimane successive sul sito www.scuolaecologiapolitica.it, dove è già possibile accedere gratuitamente ai materiali delle passate edizioni (2020-2021-2022). La Scuola di Ecologia politica in Montagna, ideata da Boschilla e Articolture e già supportata dalla Regione Emilia-Romagna, conferma anche quest'anno la partnership con l’Associazione Riabitare l’Italia, punto di riferimento italiano sullo studio e lo sviluppo delle aree interne. 


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Red/cb

(Fonte: Boschilla)