Fonte sito Misericordie

Servizio Civile, le richieste delle Misericordie al ministro Abodi

Dopo le proteste di Catania contro il taglio dei fondi al servizio civile, le Misericordie siciliane chiedono una riforma strutturale del sistema e di non accantonare i fondi a disposizione per il 2024

Dopo la manifestazione di protesta delle Misericordie Siciliane di domenica 24 marzo a Catania, nata per denunciare i tagli del governo dei fondi per il servizio civile universale, abbiamo parlato col presidente dell'associazione siciliana, Santino Mondello, per farci spiegare quali sono le richieste che vorrebbero presentare al governo.

Quali sono le ragioni alla base delle vostre protestate?
Protestavamo sui tagli al servizio civile, nel bando del 2022 c'erano risorse per 72mila partenti, nel bando 2023, chiuso il 22 febbraio, sono state messe a bando risorse per 52mila posti. Inoltre, se le informazioni che abbiamo sono corrette, il bando 2024 poterà il numero di posti disponibili a 24mila: praticamente taglieranno il servizio.

Quali conseguenze di fronte al primo taglio di posti?
Il punteggio dei singoli progetti presentati dalle associazioni per il bando del servizio civile viene stabilito da una commissione giudicatrice, il più alto quest'anno è stato 88. Poi si vanno a suddividere le risorse tra i partenti (I posti a bando ndr.) in base all'ordine di graduatoria. Nel nostro caso per la prima volta dopo 20 anni pur avendo raggiunto un punteggio che è il più alto in assoluto per noi 83,9 come Misericordie Sicilia, non siamo rientrati, perché la soglia per entrare era 84,3 punti, così siamo rimasti fuori dal bando. Il nostro progetto non è partito e la stessa fine l'hanno fatta anche i progetti di Misericordie Puglia e Misericordie Campania, così come quelli delle Anpas del sud Italia.

Così il rischio è che venga cancellato il servizio civile in Sicilia?
Per noi quest'anno sì. Lo stesso ragionamento vale per le Anpas e Misericordie Puglia e per quelle della Campania.

E quindi qual è la situazione attualmente In Sicilia?
In Sicilia mancano 600 posti, il nostro progetto era stato calibrato su questi numeri ma non ce ne è stato dato nemmeno uno. Il programma presentato da Anpas e Misericordie che in totale richiedeva 1.000 posti in Sicilia non è passato. Per questo motivo, senza questi posti, non potremo offrire tanti servizi che facevamo con oltre 1.000 volontari negli anni passati. Offriremo dei servizi ma non tutti quelli che abbiamo offerto negli anni passati.

Cosa chiedete al ministro per lo Sport e la Gioventù Andrea Abodi?
Chiediamo un aumento di risorse ma soprattutto, avendo avuto notizie che al nord non sono stati coperti tutti i posti, chiediamo la possibilità di utilizzare quelle risorse economiche già stanziate per questo bando e di non accantonarle per i bandi futuri. Chiediamo che si estenda la soglia di ingresso al bando e di far scorrere la graduatoria. Chiediamo questo perché noi operiamo soprattutto in paesini piccoli, di 500, 1.000 abitanti, dove l'unico presidio di assistenza ad anziani, malati, persone sole e disabili siamo noi.

Avete altre richieste per il futuro da presentare al ministero per la Gioventù?
Chiediamo una riforma strutturale del sistema, cioè, sulla scorta degli ultimi dieci anni in cui le Misericordie hanno avuto dai 2.000 ai 3.000 giovani come dato consolidato, di dare alle grandi reti come la nostra un numero fisso di posti del servizio civile e la possibilità di scegliere in quali regioni dislocarli. La prima cosa che abbiamo chiesto come grandi enti, questo vale per Anpas, Arci, Acli, e altre, al ministro Abodi era, ancora prima dell'uscita del bando, di darci la possibilità di spostare posti finanziati in Toscana non occupati nelle regioni del sud con le stesse risorse, senza ulteriori spese. Questo non è stato possibile. In pratica chiedevamo di darci un numero fisso di posti ogni anno, ad esempio 2mila, da poter distribuire secondo il nostro fabbisogno su tutto il territorio nazionale, cosa che adesso non è possibile. Noi vorremmo disporre come impiegarli sul territorio ad esempio mettendone 500 al nord, dove mancano le richieste, e 1.500 al Sud.

Quali sono state le reazioni delle altre Misericordie coinvolte?
Protesteranno anche loro. Per esempio la Campania aveva fatto richiesta di fare lo stesso evento che abbiamo fatto noi ad Avellino in contemporanea al nostro, e la Digos non li ha autorizzati perché c'erano altri eventi in concomitanza, ma si stanno organizzando.

Prima della manifestazione come vi siete mossi?
Abbiamo scritto a tutti: deputati, senatori, ministri, presidente della Repubblica. Il nostro referente è il ministro dello Sport e della Gioventù, Andrea Abodi, con cui il nostro presidente, Domenico Giani, ha interloquito di persona chiedendo due cose semplici: di poter impiegare i giovani nei nostri programmi ma non è stato possibile.

Qual è al momento la situazione attuale a livello nazionale per le Misericordie?
Quest'anno alle Misericordie sono andati 2mila posti a livello nazionale. Ad oggi i posti a bando devono stare nelle regioni dove i progetti sono stati finanziati. Quindi se ho 500 posti in Toscana e ne ho coperti 200 e ne avanzano 300 al momento non è possibile spostarli in altre regioni che ne avrebbero bisogno.

Claudia Balbi