Fonte archivio foto

Siccità nel Nord-Ovest. L'esperto: "Servirebbero 50 giorni di pioggia"

Fiumi, laghi sotto i livelli minimi e il 50% di neve in meno sulle Alpi. Cnr: "Improbabile che se ne esca in pochi mesi"

Le immagini dei fiumi in sofferenza, tra cui il Po, quelle della mancanza di neve sulle Alpi e il livello invernale dell'acqua nel Lago di Garda è al minimo da 35 anni. L'Italia sta vivendo un altro anno di siccità. I numeri di questa crisi idrica vedono il 40% di piogge in meno nel 2022 e una rilevante assenza di piogge dall'inizio del 2023, come rilevato dal Cnr. 

Il Po
L'area del Po in particolare sta affrontando per la seconda volta la situazione di siccità che si era registrata l'anno scorso. Nella zona di Pavia il livello dell'acqua è al di sotto di tre metri dal livello zero, ed ha trasformato la riva in spiagge, un fenomeno visibile d'estate di solito. In generale la zona del Po che scorre anche in Veneto ed Emilia-Romagna è stata colpita dalla mancanza d'acqua oltre che nel 2022 anche nel 2007, nel 2012 e nel 2017 e secondo gli scienziati la crescente prevalenza della siccità è un ulteriore segno della criri climatica. Qui alla stazione di controllo di Boretto, Reggio-Emilia, il fiume era di 4,24 metri sotto il livello idrometrico, dati simili a quelli di agosto.

Il lago di Garda 
Come racconta il Corriere della Sera, sul lago di Garda le persone in questi giorni possono raggiungere l'isola di San Biagio percorrendo a piedi il tratto di lago prosciugato: una cosa che non avveniva da trentanni. Uno dei tanti segni visibili della siccità che sta colpendo soprattutto l'Italia di Nord Ovest. Domenica scorsa l'altezza idrometrica del Lago di Garda era di soli 44,5 centimetri, contro una media stagionale di circa un metro. Il deficit idrico, spiega al Corriere della Sera Massimiliano Pasqui, climatologo e ricercatore del Cnr, è stato accumulato a cominciare dall'inverno 2020-21, per questo: "È improbabile che se ne esca in pochi mesi. Occorrerebbe una pioggia costante , ma non troppo intensa perchè altrimenti non si infiltra. Dobbiamo recuperare 500 millimetri nelle regioni nord-occidentali: servirebbero 50 giorni di pioggia". 

Alpi e altri fiumi 
Anche sulle cime alpine la situazione non migliora. Qui la neve, come l'anno scorso, segna un "deficit del 50%, che sale al 60% se si considera quella che insiste sul bacino del Po" continua Pasqui. Fiumi in sofferenza idrica anche nel Veneto, Adige, Bacchiglione, Piave e Livenza che segnano i livelli minimi del decennio. E c'è preoccupazione anche per la risalita del cuneo salino al delta del Po, che l'anno scorso arrivò a 40 km e che quest'anno potrebbe addirittura peggiorare. Come mai non piove più come prima? Una risposta va cercata nell'aumento delle temperature della zona del Mediterraneo (hot-spot climatico) e "nelle irregolarità nell'area oceanica atlantica" spiega ancora Pasqui. "L'elemento sostanziale è la direzione delle perturbazioni atlantiche negli ultimi anni che è cambiata". Esse si sono spostate più a Nord delle Alpi o a Sud e passano ormai nelle zona centro-meridionali, tagliando fuori quelle settentrionali. "Dobbiamo imparare a convivere con la siccità perchè è probabile che queste situazioni siano frequenti" ha concluso il climatologo.

red/cb
(Fonte: The Guardian, Il Corriere della Sera)