(Fonte foto: Mit)

Siccità: pronti sette decreti per le Autorità di Bacino

I prossimi decreti con quasi venti milioni di euro sbloccheranno importanti opere infrastrutturali. Nel frattempo le proposte per contrastare la siccità si moltiplicano, prima del decreto previsto per domani

Secondo quanto annuncia il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sono pronti sette decreti che finanzieranno le altrettante Autorità di Distretto. In concreto, verranno effettuati ventuno interventi, di cui quattro di progettazione per il completamento o la nuova realizzazione di grandi dighe, mentre dodici riguarderanno gli interventi di interconnessione o di nuovi utilizzi da dighe esistenti.

Le opere per le sette Autorità di Distretto
Quelle annunciate sono grandi opere di adduzione e trasporto dell’acqua, mentre è anche già finanziata la progettazione di opere a protezione dell'inclusione del cuneo salino alla foce del fiume Po. Il finanziamento prevede più di diciotto milioni di euro (18.621.307,82) a cui si aggiungono più di un milione di euro (1.220.000,00) di cofinanziamento, per un totale di  quasi venti milioni di euro (19.841.307,8). Sul sito del Ministero è disponibile l’elenco delle opere previste. L’Anbi si è dichiarata “grata” per questi decreti, nelle parole di Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque irrigue (Anbi). E Massimo Gargano, Direttore Generale di Anbi, ha aggiunto: “È un intervento, che pur sbloccando finalmente interventi già in itinere, sa di futuro, perché non è mirato solo alle regioni settentrionali oggi in grave crisi idrica, bensì è suddiviso fra tutte le aree del Paese, anticipando possibili evoluzioni climatiche”.

Ordinanza contro gli sprechi in Veneto
La situazione rimane critica in varie parti d’Italia e si moltiplicano le proposte su come risolverla. Tra le idee raccolte nei giorni scorsi, oltre a quella del Supercommissario e del Piano Laghetti di cui abbiamo parlato più volte, c’era anche quella del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che voleva puntare sulla desanilizzazione - un’idea che però è molto costosa. Nel frattempo in Piemonte in questi giorni sono stati 19 i comuni riforniti con autobotti, e in Veneto da ieri notte è entrata in vigore un'ordinanza regionale che invita i cittadini a evitare gli sprechi d'acqua e a predisporre piani di emergenza per l'approvvigionamento. Il decreto prevede, tra le altre misure, una vasta campagna informativa verso i cittadini, affidata anche ai sindaci, e la predisposizione da parte dei concessionari di piani di emergenza per l'approvvigionamento potabile, come l'interconnessione delle reti, l'approvvigionamento con autobotti, interventi di riduzione delle perdite. "Siamo ancora a un livello di allerta che non richiede di imporre razionamenti, punto al quale speriamo di non arrivare - ha dichiarato Zaia. Quanto all'agricoltura, "purtroppo sappiamo - ha spiegato il governatore - che a causa di una rete datata, per l'irrigazione arriva dal 40 al 60% dell'acqua disponibile all'origine. Non a caso ho già detto in più occasioni che occorre un vero Piano Marshall per la realizzazione di nuove infrastrutture idrauliche, piano al quale, per quanto di competenza del Veneto, siamo già al lavoro".

Legambiente contro neve artificiale
Secondo Legambiente bisogna intervenire per limitare la neve artificiale perché non può più essere una pratica sostenibile né per costi né per disponibilità idrica.  L’innevamento artificiale attuale richiede sempre maggiori investimenti dato che il costo della produzione della neve sta anche lievitando, passando dai 2 euro al metro quadro nella stagione 2021-2022 ai circa 3-7 euro attuali. La presidente di Legambiente Appennino Reggiano Nuccia Mola ha ricordato che l’inverno può essere vissuto diversamente anche con poca neve e altre pratiche. "Da un’idea del presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, Fausto Giovanelli, è nato 15 anni fa il progetto neve-natura che mette in movimento migliaia di studenti di ogni età provenienti dai versanti ligure-tosco-emiliano e che, durante la stagione invernale, raggiungono le diverse località del territorio del Parco", ha detto Mola.

Ministro dell’Acqua e acque reflue 
Un’altra proposta di Anbi riguardava il miglioramento dei sistemi di raccolta della pioggia e l’introduzione di un vero e proprio Ministero dell’Acqua, che per esempio è già presente in Spagna. "Questa sarà l'ottava annata siccitosa nei recenti 20 anni e la terza consecutiva, un fatto ormai endemico in alcune aree del Paese", ha scritto in una nota il Presidente dell'Anbi Francesco Vincenzi. Anbi chiede l’introduzione del Piano Idrico Nazionale, guardando con attenzione l'annunciato Decreto Acqua previsto dal Governo per domani 16 Marzo, che dovrebbe definire una cabina di regia contro la siccità. Il Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale Antonello Fiore ha dichiarato che bisogna investire per “riutilizzare le acque reflue nell’industria e in agricoltura, ottimizzare la piantumazione di specie non idroesigenti, ottimizzare gli impianti di irrigazione e ridurre le perdite sulle condotte che oggi ammontano a un terzo della portata erogata”.

red/gp

(Fonte: Ansa)