Sicurezza nelle scuole
VIII giornata nazionale

Si svolge oggi, coinvolgendo cinquemila scuole, la giornata nazionale della sicurezza scolastica. Presentata la seconda indagine su "Conoscenza e percezione del rischio sismico". Lontani da un vero cambiamento culturale, gli italiani risultano essere fatalisti e poco informati

In occasione dell'ottava giornata nazionale della sicurezza scolastica che si svolge oggi in oltre 5mila scuole, è stata presentata la seconda indagine su "Conoscenza e percezione del rischio sismico", promossa da Cittadinanzattiva e Dipartimento della Protezione Civile. Quello che emerge è che, nonostante il coinvolgimento emotivo per tragedie come quella abruzzese, non è cambiato l'atteggiamento di fondo: c'è molto fatalismo e in pochi si sono informati sulla sicurezza del luogo in cui vivono.

L'Indagine è stata prodotta con l'utilizzo di questionari rivolti a 4.411 studenti di scuole superiori di primo e secondo grado e 2.490 genitori. Sono state coinvolte 178 scuole di tutte le regioni, tranne di Valle D'Aosta, Trentino Alto Adige e 77 province. Oltre ai dati nazionali, sono stati focalizzati i risultati relativi a 6 delle 18 regioni coinvolte: due del Nord (Piemonte e Lombardia), due del Centro (Toscana e Lazio) e due del Sud (Calabria ed Abruzzo). Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva ha spiegato:""Genitori e studenti conoscono i comportamenti corretti da tenere a casa e scuola in caso di evento sismico e ciò indica quanto produttive siano le iniziative di prevenzione e quanto sia importante proseguire ed estendere tali attività a tutti i cittadini. Tuttavia i cittadini mostrano di non conoscere il Piano comunale di emergenza, né le condizioni di sicurezza della casa in cui vivono o della scuola che frequentano. Per questo riteniamo non più rinviabile: l'obbligo per tutti i Comuni del Piano di emergenza e della sua diffusione tra i cittadini e la messa in sicurezza delle scuole, a cominciare da quelle situate in zone ad elevato rischio sismico".

Il quadro che emerge è questo: di fronte ad un terremoto gli italiani provano paura e confusione. Soprattutto gli adulti: 50% rispetto al 37% degli studenti e soprattutto al Sud: la provano come sentimento principale il 56% dei genitori calabresi e il 52% degli studenti della stessa regione. I genitori risultano più informati rispetto ai propri figli mostrando di possedere maggiori conoscenze, ma il livello di fatalismo rimane alto: il 44% dei genitori e il 40% dei ragazzi asseriscono che il verificarsi di un terremoto sia un evento del tutto casuale. La regione che denota un livello di fatalismo più elevato nei ragazzi è la Calabria.

Dopo la tragedia del sisma abruzzese, le conoscenze sul terremoto e sui comportamenti corretti nei genitori sono aumentate, ma nelle azioni concrete poco è cambiato. Quasi i due terzi di genitori e studenti non si sono attivati per conoscere le caratteristiche strutturali della propria casa, né le condizioni di sicurezza della scuola frequentata, né la zona sismica in cui si trova il Comune in cui vivono. I cambiamenti culturali duraturi, fondamentali per prevenire e contrastare efficacemente rischi naturali come quello sismico, sembrano molto lontani.Per quanto riguarda le scuole, il 28% degli studenti non giudica sicura la scuola che frequenta. mentre un altro 40% non ne ha nemmeno idea. Per le attività di prevenzione e formazione della scuola, solo un genitore su quattro dichiara che vengano realizzate correttamente: i più coinvolti nelle iniziative di prevenzione e formazione promosse dalle scuole si dicono i genitori della Toscana (32%). Anche sulla condizione della propria casa, gli italiani non sono molto tranquilli: meno di un genitore su due (48%) giudica che la propria casa sia sicura, rispetto al 56% dei loro figli. I meno sicuri sono i genitori lombardi che, solo in un caso su tre sono fiduciosi sulla sicurezza della propria abitazione.

Molto bassa anche la conoscenza della sicurezza del territorio del Comune idi residenza, sia negli studenti che nei genitori intervistati. Solo il 40% dei primi e il 64% dei secondi sa cosa voglia dire 'classificazione sismica di un territorio'; anche i Piani comunali di emergenza sono poco noti: solo il 22% di genitori e figli ne è a conoscenza e soprattutto è evidente che hanno del Piano una conoscenza superficiale, visto che oltre l'80% degli adulti e il 78% dei ragazzi non conosce le aree in cui confluire in caso di emergenza. I più informati in generale sul proprio territorio sembrano essere gli studenti dell'Abruzzo che superano la media nazionale in quanto a conoscenza della zona sismica di appartenenza del proprio Comune (45% rispetto al 22% del resto delle regioni), all'esistenza del Piano comunale (24% vs 21%), alla individuazione delle aree di attesa (33% vs 17%), anche se anche tra loro c'è molta confusione riguardo le competenze di sindaci e comuni al riguardo.


Julia Gelodi