Fonte Cnsas Emilia Romagna

Soccorso Alpino e Speleologico: Gli interventi del weekend

Un morto nel Reggiano, elisoccorso in azione sul Gran Sasso e sulla Majella, cinque operazioni di soccorso scattate nella sola giornata di sabato nel vicentino.

Il weekend appena terminato ha visto gli uomini del Soccorso Alpino e Speleologico operativi su tutto il territorio italiano. Numerose le richieste di intervento e in alcuni casi si sono mossi anche gli elicotteri.

EMILIA-ROMAGNA
E' quello che è accaduto nella notte tra venerdì 9 agosto e sabato 10 agosto nel Comune di Ligonchio (RE) al rifugio Rio Re, quando un elicottero dell'aeronautica militare si è mosso per recuperare una persona caduta in un canalone che aveva riportato un trauma facciale. La donna, 48 anni, era precipitata in un dirupo con rocce affioranti, riportando un grave trauma alla testa durante una corsa notturna di 'ultra trail'. Soccorsa dagli uomini del Cnsas Emilia-Romagna, è stata trasportata all'ospedale di Parma dove la è morta.

La notte seguente, sabato 10 agosto, la stazione Monte Cimone del Saer è entrata in azione alle 22 per soccorrere una famiglia sorpresa da raffiche di vento sul Cimone. Il padre 47enne era salito con la figlia 17enne e il figlio 15enne per osservare le stelle in quota nella notte di san Lorenzo. Giunta ai 1900 metri di Pian Cavallaro, la famiglia ha piantato una tenda con l'intenzione di passare lì tutta la notte, ma poi si è alzato un vento che ha impaurito i tre. Il padre ha chiamato il 112, e i carabinieri di Pavullo hanno attivato il Saer. I tecnici sono giunti sul posto in pochi minuti grazie alla disponibilità data dall'Aeronautica all'utilizzo della strada militare. Hanno quindi caricato i tre sul fuoristrada riportandoli al parcheggio del lago della Ninfa, dove avevano lasciato l'auto con cui sono rientrati a casa senza bisogno di assistenza sanitaria.

La giornata di ieri, domenica 11 agosto ha visto tre interventi sempre in Emilia-Romagna. Il primo sul passo del Cerreto dove gli uomini del Soccorso Alpino e Speleologico stazione Monte Cusna, i Vigili del Fuoco di Reggio Emilia e di Massa Carrara sono stati attivati attorno alle 15 per cercare una donna dispersa.
E' stata la stessa signora di 72 anni residente a La Spezia, a chiamare i soccorsi. La donna, in compagnia di altre persone, era partita dal passo del Cerreto, ex albergo Belvedere, per una passeggiata, quando si è accorta di aver perso di vista il suoi compagni e di essere rimasta sola. Impaurita, dopo aver cercato ripetutamente di ritrovare il resto della comitiva, in assenza di linea telefonica, ha chiamato il 118 per chiedere aiuto, specificando di non avere problemi sanitari. La squadra in pronta disponibilità del Cnsas durante l’avvicinamento nella zona indicata è riuscita, dopo numerosi tentativi, a contattare la donna che nel frattempo si era spostata in una zona con copertura telefonica. Il Caposquadra, preparato conoscitore del territorio, è riuscito a capire che si trovava nella Valle dell’Inferno e le ha fornito informazioni su come abbassarsi di quota e ritrovare il sentiero. Giunti sul posto, due operatori del CNSAS a piedi sono riusciti a localizzare la donna che illesa e stanca è stata riaccompagnata con il mezzo fuoristrada del Soccorso Alpino al passo del Cerreto, dove c’erano gli amici ad attenderla.

Un altro intervento, questa volta nel Piacentino, è stato effettuato dagli uomini del Cnsas nel pomeriggio sul Lago Bino (PC). Qui un uomo di settantadue anni di Fornovo Taro (Pr), è stato colto da un malore mentre era impegnato con la famiglia in una camminata sul sentiero che da Prato Grande conduce al Lago Bino, sulle pendici piacentine del Monte Ragola. I parenti hanno avvisato il 118, che ha disposto la partenza di una squadra del Soccorso Alpino, di Elipavullo e dell'ambulanza medicalizzata della Croce Rossa di Farini. I tecnici del Saer hanno raggiunto l'uomo attendendo l'attivo dell'equipaggio di Elipavullo. Una volta visitato e stabilizzato, l'uomo è stato affidato ai tecnici del Soccorso Alpino che, insieme al medico dell'elisoccorso lo hanno accompagnato su mezzo fuoristrada fino all'abitato di Pertuso, dove è stato affidato ai sanitari dell'ambulanza. Le condizioni del settantaduenne non sembravano destare particolari preoccupazioni.

Più tardi, nella stessa giornata la squadra del Soccorso Alpino e Speleologico stazione Monte Cusna attorno alle 18 ha soccorso una donna di 53 anni residente a Castelvetro (Mo) caduta durante un'escursione. La donna stava percorrendo con il marito e degli amici il sentiero CAI 605 che da Civago (RE) porta al rifugio Segheria. Arrivata sul ponte del fiume Dolo la donna è scivolata procurandosi un trauma distorsivo ad una caviglia che non le ha consentito più di proseguire. I suoi compagni hanno quindi chiamano il 118 per chiedere aiuto. Arrivati sul posto gli operatori del Cnsas hanno iniziato una faticosa e lunga marcia di avvicinamento fino a raggiungere l’infortunata. Dopo valutazione sanitaria e di sicurezza ambientale, il Capo Squadra ha iniziato a predisporre la calata della barella. Dopo aver immobilizzato l’arto infortunato, la donna è stata posizionata sulla barella “portantina” ed è iniziata la discesa fino alla strada carrozzabile, dove ad attenderla c’era l’ambulanza che ha poi provveduto a trasportarla all’Ospedale di Castelnuovo nè Monti. L'intervento si è concluso attorno alle 21.

ABRUZZO

Uomini del soccorso alpino in azione anche in Abruzzo. Qui nella notte tra sabato 10 e domenica 11 agosto, le squadre del Soccorso Alpino e Speleologico della stazione di Sulmona sono state impegnate nelle operazioni di recupero di due escursionisti sul Passo Godi. I due, un uomo e una donna di 61 e 41 anni, avevano deciso di passare la notte all’addiaccio in un bosco compreso nella zona tra Passo Godi e Pescasseroli. La scelta di fermarsi era arrivata soltanto a causa della stanchezza. A dare l’allarme intorno alle 23,00 di sabato sera è stata però un’amica della donna, che, spaventata per il mancato rientro, ha deciso di allertare il 118. Le squadre del Soccorso Alpino e Speleologico hanno battuto in lungo e largo il territorio compreso tra Passo Godi e Pescasseroli perlustrando soprattutto gli stazzi e i rifugi in cui i due avrebbero potuto ripararsi, e nella mattina di domenica, grazie anche all’avvistamento di un pastore, hanno intercettato i due escursionisti in località Pratorosso. I due sono stati condotti a valle dagli uomini del Cnsas.

Un secondo intervento è stato necessario attorno alle 16 per il recupero di un alpinista ferito sulla parete Est del Corno Piccolo, Gran Sasso. A dare l’allarme è stato il compagno di cordata, quando nella tarda mattinata, all’altezza del secondo tiro della via alpinistica denominata “Via a Destra della Crepa”, all’alpinista, che saliva da primo, ha ceduto l’appiglio. L’uomo, assicurato alla corda, è caduto per una decina di metri, provocandosi un trauma alla gamba sinistra. Immediato l’intervento dell’elicottero del 118, che ha quindi provveduto a sbarcare alla base della parete il sanitario, mentre il tecnico di elisoccorso del Soccorso Alpino e Speleologico presente in equipaggio, ha raggiunto l’infortunato in parete, coadiuvato anche dai colleghi della stazione di Teramo. Disceso dal luogo esatto dell’incidente, l’alpinista è stato innanzitutto medicalizzato dal sanitario del 118, per poi essere recuperato in barella mediante l’uso del verricello. Tempestivo il trasporto all’ospedale di Teramo. In un secondo momento sono stati poi recuperati dall’elicottero il compagno di cordata, illeso, e il tecnico di elisoccorso del Soccorso Alpino.

Elicottero in azione anche sulla Majella per il recupero di un'escursionista bloccato in una zona impervia. Allertato l’elicottero del 118 di Pescara, con a bordo due tecnici di elisoccorso del Soccorso Alpino e Speleologico, si è quindi recato nella località nota agli abitanti di Fara San Martino con il nome “Liscia del Monaco”. Si tratta di un luogo impervio, privo di sentiero e caratterizzato da placche di roccia che si percorrono disarrampicando, in una zona compresa tra Cima della Stretta e il Vallone di Fara. L’escursionista, non essendo più in grado di proseguire la ripida discesa, ha deciso di fermarsi e allertare il Soccorso Alpino. Per l’evacuazione è stato quindi predisposto il recupero con il verricello.

CAMPANIA
Intervento notturno per gli uomini del soccorso alpino della Campania, impegnati nelle operazioni di soccorso sul complesso montuoso del Matese, nell'Appennino Sannita, nella notte tra sabato e domenica per soccorrere un parapendista partito da Bocca della Selva e diretto verso Valle Agricola che ha avuto difficoltà lungo il tragitto ed è precipitato.
Le grida di aiuto dell'uomo, residente a Campobasso ma originario di Roma, sono state sentite da un gruppo di ragazzi che transitava a cavallo nella zona. I giovani non sono riusciti ad individuare il punto preciso dove si trovava l'uomo ma hanno comunque hanno allertato il 118, indicando la zona. Dopo le 21.30 l'allarme è arrivato al Cnsas che ha inviato in loco 2 squadre di tecnici per iniziare le ricerche. Dopo molte ore e molti chilometri percorsi lungo canaloni e boschi, l'uomo è stato individuato, medicalizzato e imbarellato per poter essere elitrasportato dall'elicottero dell'Aeronautica Militare, con velivolo HH139 proveniente da Pratica di Mare. Sul posto presenti Carabinieri, Vigili del fuoco e volontari locali.

VENETO

Sulle montagne venete gli interventi si sono concentrati soprattutto nella giornata di sabato 10 agosto. Numerosi interventi si sono concentrati nel vicentino sulle montagne dell'Altipiano. Alle 11 il Cnsas si è attivato per soccorrere un'escursionista di 33 anni che insieme al padre stava salendo sull'Ortigara, nel comune di Enego. Giunta ormai in cima all'altezza della galleria, la giovane aveva messo male un piede riportando la sospetta frattura di una caviglia. Poiché in contemporanea era scattato un altro allarme per il Soccorso alpino di Asiago, in suo aiuto sono partiti sei soccorritori di Arsiero, tra i quali un sanitario. Una volta raggiunta, all'infortunata sono state prestate le prime cure e, dopo essere stata imbarellata è stata trasportata a spalla per un'ora e mezza fino al piazzale Lozze, dove è stata affidata all'ambulanza diretta all'ospedale di Asiago.

Un'anziana di Selvazzano di Dentro (PD), 88 anni, era invece scivolata ruzzolando per quindici metri vicino a Malga Cima, a Rubbio, comune di Bassano del Grappa (VI). Arrivata da lei, una squadra del Soccorso alpino di Asiago l'ha stabilizzata e imbarellata per poi portarla a piedi per un paio di chilometri al rendez vous con l'ambulanza partita per Asiago.
Nello stesso giorno una donna padovana di 64 anni, era invece caduta procurandosi la probabile rottura di un polso ai Castelloni di San Marco, Enego. I soccorritori le hanno immobilizzato il braccio e l'hanno aiutata a scendere a Malga Fossetta, da dove si è allontanata autonomamente.

Nello stesso giorno, sul Monte Verena, a Roana, una settantaduenne vicentina, era scivolata in un tratto ghiaioso scendendo con i familiari lungo le piste da sci. Una squadra è riuscita ad avvicinarsi con la jeep, portando anche il personale sanitario dell'ambulanza che si è preao cura di lei. Imbarellata, A.Z., di Noventa Vicentina, è stata accompagnata sulla strada e poi all'ospedale di Asiago.

Attorno alle 16 il Soccorso alpino di Arsiero è stato allertato dalla Centrale del 118 per una coppia di escursionisti in difficoltà in Val Pruche, nel Gruppo del Pasubio. I due, quarantenni vicentini, stavano percorrendo il sentiero numero 380, ma avevano seguito una traccia sbagliata iniziando a risalire un canalone, finché non erano più stati in grado di avanzare o tornare sui propri passi. Dalle coordinate Gps, pur non esatte, la prima squadra veloce è riuscita a contattarli a voce, dopo aver ristretto la zona dove potevano trovarsi, per poi raggiungerli, verso le 18, a 1.400 metri di quota, e metterli subito in sicurezza. Altre due squadre si sono poi unite al gruppo e i soccorritori hanno iniziato ad attrezzare gli ancoraggi per riportare a valle i due escursionisti con 300 metri di calata, conclusa in un ghiaione. In questo momento, dopo essere stata riaccompagnati sul sentiero, la coppia sta tornando alla propria macchina assieme alle squadre.

Un intervento la mattina alle 6 e 15 è stato necessario anche in provincia di Belluno, per soccorrere un alpinista ferito mentre stava scalando il Civetta. Alcuni alpinisti hanno contattato il 118 poiché la cordata che li precedeva in parete aveva avuto un incidente. Mentre stava scalando da primo il secondo tiro della Via Philip - Flamm in Civetta, un rocciatore di 30 anni di Piombino Dese (PD), era infatti volato per una trentina di metri, sbattendo sulla roccia e non rispondendo più ai richiami.

L'eliambulanza Pelikan 1 di Bolzano è subito intervenuta. Fatto scalo alla piazzola del Rifugio Tissi, ha imbarcato il gestore, componente del Soccorso alpino di Alleghe, in supporto alle operazioni e si è diretta verso il punto in cui il compagno dell'infortunato e gli altri due rocciatori lo avevano già calato di un po' per facilitarne il recupero, avvenuto con un verricello di 60 metri. Una volta che l'equipe medica gli ha prestato le prime cure urgenti, lo scalatore è stato trasportato all'ospedale di Treviso con un probabile politrauma.

FRIULI VENEZIA GIULIA

Nella giornata di sabato 10 agosto gli uomini del soccorso alpino della stazione di Forni Avoltri si sono attivati per soccorrere una donna infortunatasi attorno alle 13 in parete mentre arrampicava nelle Dolomiti Pesarine, in cordata sul Creton di Culzei. La donna è stata recuperata intorno alle 18.15 ed affidata all'elicottero della Protezione Civile cogliendo al volo una finestra di visibilità nella nebbia persistente attorno alle cime fin dal primo pomeriggio. Le squadre del Soccorso Alpino e Speleologico di Forni Avoltri hanno ricevuto la chiamata della SORES e si sono attivate a partire dalle 13.30 e stanno rientrando appena adesso a piedi dal Rifugio De Gasperi. L'incidente si è verificato verso la fine della scalata, ad una quota di circa 2200 metri. L'elicottero della Protezione Civile non ha potuto accompagnare i soccorritori molto in alto proprio a causa della nebbia e li ha sbarcati poco sopra il Rifugio De Gasperi, dal quale i tecnici sono risaliti a piedi e poi arrampicando lungo la via normale di salita alla cima del Creton di Clap Grande. Raggiunta la ragazza, che era scivolata prendendo una forte distorsione al ginocchio, i tecnici l'hanno imbarellata e, anche con l'aiuto dei suoi compagni di cordata, calata lungo la stessa via normale fino a quando la finestra di bel tempo non ha consentito di consegnarla fortunatamente  all'elicottero che si è alzato da Nord, ovvero dalla conca di Sappada. In elicottero la ferita è stata condotta all'ospedale di Tolmezzo. I tecnici Cnsas sono invece scesi a piedi fino ai mezzi parcheggiati in Val Pesarina.

Attivata invece nella zona di Chiusaforte, provincia di Udine, una squadra di 15 uomini composta da tecnici del Soccorso Alpino di Moggio Udinese, dalla squadra forre del Soccorso Alpino e dai soccorritori della Guardia di Finanza di Sella Nevea, per soccorrere un uomo infortunatosi durante una discesa nella forra del Rio Patoc. L'uomo originario della Repubblica Ceca era assieme ad altri quattro compagni e si è fratturato una caviglia poco dopo aver iniziato la discesa lungo la forra. Sono stati alcuni dei compagni a portarlo fuori dal Rio fino all'imbocco del sentiero, dove è stato imbarellato e trasportato lungo lo stesso sentiero - che da Patoc conduce a Raccolana- fino alla strada per essere consegnato all'ambulanza. Sul posto anche l'elisoccorso del Friuli Venezia Giulia che ha scaricato l'equipe medica per le prime cure.

Red/Cb
(Fonte: CNSAS Veneto, Saer, CNSAs FVG, Cnsas Campania, CNsas Abruzzo)