(Fonte foto: Cnsas)

Speleologo bloccato in Turchia, anche il Cnsas nella task force internazionale

Uno speleologo statunitense è rimasto bloccato da domenica in una grotta in Turchia, a una profondità di mille metri. Anche una squadra del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico è in arrivo sul posto

Uno speleologo statunitense è rimasto bloccato a una profondità di 1.000 metri in una grotta in Turchia, all'alba di domenica 3 settembre. Lo speleologo fa parte di una grande spedizione internazionale di esplorazione, a cui partecipavano anche speleologi ungheresi, rumeni e statunitensi.

L'americano, uno degli esploratori chiave della spedizione, nella giornata di domenica ha improvvisamente avuto un problema di salute che gli ha impedito di uscire autonomamente dalla caverna. Questa mattina anche una squadra speleologica del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico è partita per la Turchia per supportare le operazioni di recupero dello speleologo, che si trova nelle profondità della grotta denominata Morca, nella provincia di Mersin, nel sud della Turchia.



La grotta Morca, tra le più profonde al mondo, supera i -1.200 metri. Gli speleologi che erano con il ferito hanno allertato i soccorsi fin da subito, chiedendo assistenza all'Ecra, l'organizzazione europea che raggruppa i servizi nazionali di soccorso in grotta, coinvolgendo le autorità turche e internazionali. La richieste inizialmente era quella di un team medico capace di scendere a 1.000 metri di profondità per fornire cure mediche urgenti.

Il primo a partire è stato un team di quattro soccorritori ungheresi, che sono riusciti a fornire le prime cure, che però non sono state risolutive. C'è ancora bisogno di sangue e di plasma, mentre in queste ore si cercherà di portare il ferito in superficie. Sul posto, oltre ai soccorritori turchi, sono già presenti squadre di soccorso speleologico provenienti dalla Bulgaria, dalla Polonia e dall'Ungheria. Gli otto tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico arriveranno nel pomeriggio di oggi nella zona delle operazioni, con l’incarico di collaborare nell’assistenza sanitaria e valutare le condizioni della grotta per pianificare e gestire al meglio le operazioni di recupero.

È possibile che saranno coinvolte ulteriori squadre di soccorso del Cnsas provenienti dall'Italia, mentre il Dipartimento di Protezione Civile e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale seguono la vicenda. 

red/gp

(Fonte: Cnsas)