Tartufi all'asta (anche) per le popolazioni colpite dal terremoto

Ad Asti la “Fiera del tartufo 2016” si è chiusa con un’asta cui hanno partecipato ristoratori di tutto il mondo. Circa 10 mila euro raccolti, parte dei quali saranno destinati ad aziende associate a Confagricoltura e colpite dal terremoto

Piccol grandi gesti che danno speranza. Come l’iniziativa di Confagricoltura e Confcommercio Asti, ad esempio. Insieme hanno organizzato l’asta benefica del tartufo al PalaConvegni di piazza San Secondo. Un evento nell’evento, con due battitori d’eccezione: il cabarettista di Zelig e Colorado Cafè, Gianpiero Perone, e lo stesso direttore di Confagricoltura Asti, Francesco Giaquinta.
L’asta ha chiuso idealmente l’ultimo dei tre week-end della “Fiera del tartufo 2016” e ha attirato una grande folla di partecipanti e curiosi. Ed è di 9940 euro l’importo totale incassato nel corso dell’asta organizzata a scopo benefico, che ha visto il prezioso contributo - nonché la partecipazione - di buyer nazionali e internazionali che, in collegamento via Skype, hanno partecipato all'iniziativa.
Una parte del ricavato, circa 3200 euro, è stato devoluto ad alcune aziende in difficoltà, tra cui un’azienda zootecnica di Acquasanta Terme, in provincia di Ascoli Piceno, associata a Confagricoltura, che ha subito gravi danni in seguito al terremoto del 30 ottobre scorso.
All'iniziativa hanno partecipato anche diverse autorità, tra cui il parlamentare astigiano, vicepresidente della Commissione agricoltura della camera Massimo Fiorio, la vice presidentessa nazionale e presidentessa di Confcommercio Torino, Maria Luisa Coppa, l’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, l’assessore comunale all’Agricoltura del Comune di Asti, Andrea Cerrato, Aldo Pia presidente Concommercio Asti, Giampaolo Delsanto, direttore della filiale di Asti della Banca Popolare di Vicenza, Luca Mogliotti, presidente dell’Atl.
L'evento si è svolto in collegamento con ristoranti di New York, Londra, Hong Kong e San Pietroburgo, tutti e quattro gestiti da italiani. Ad aggiudicarsi il pezzo più pregiato della collezione, una pepita da 489 grammi al prezzo di 6.600 euro, è stato Paolo Monti in collegamento da Hong Kong, ristoratore che in tre metropoli dell’estremo oriente ha creato il suo impero diventando proprietario di una catena anche a Pechino e Shangai.

red/gt