Telefonata Bertolaso-Stati:
la rabbia della Pezzopane

E' stato reso noto nei giorni scorsi il contenuto della telefonata intercorsa fra l'ex Capo Dipartimento Guido Bertolaso e l'allora neo assessore regionale alla protezione civile dell'Abruzzo Daniela Stati. L'indignazione dell'Assessore Stefania Pezzopane


E' tutto chiaramente ascoltabile nella registrazione dell'intercettazione telefonica (pubblicata sul sito di Repubblica), il contenuto della telefonata intercorsa fra l'ex Capo Dipartimento Guido Bertolaso e l'allora neo assessore regionale alla protezione civile dell'Abruzzo Daniela Stati.

Il 30 marzo 2009 Bertolaso telefona alla Stati per informarla che per il giorno dopo aveva organizzato una riunione della Commissione Grandi Rischi e le dice di mettersi d'accordo al riguardo con il suo vice Bernardo De Bernardinis, (ora imputato nel processo) per "fare una riunione domani all'Aquila su questa vicenda dello sciame sismico che continua, in modo da zittire subito qualsiasi imbecille, placare illazioni, preoccupazioni eccetera".
Bertolaso poi prosegue bacchettando la Stati per un comunicato stampa diffuso dalla Regione che rassicurava gli aquilani spaventati dopo la scossa di magnitudo 4 del 30 marzo "Devi dire ai tuoi di non fare comunicati dove non sono previste altre scosse di terremoto, non si dicono mai queste cose quando si parla di terremoti ... neanche sotto tortura... perché se tra due ore c'è una scossa di terremoto, che cosa dicono i tuoi? Il terremoto è un terreno minato, bisogna essere prudentissimi".
"Io non vengo - prosegue Bertolaso riferendosi alla riunione - ma vengono Zamberletti, Barberi, Boschi, quindi i luminari del terremoto in Italia. Li faccio venire all'Aquila o da te o in prefettura, decidete voi a me non frega niente, di modo che è più un'operazione mediatica, hai capito?".
"Loro che sono i massimi esperti di terremoto diranno: è una situazione normale, sono fenomeni che si verificano, meglio che ci siano 100 scosse di 4 scala Richter piuttosto che il silenzio, perché 100 scosse servono a liberare energia e non ci sarà mai la scossa quella che fa male, hai capito?".
"Ora parla con De Bernardinis, decidete dove fare questa riunione domani poi fatelo sapere che ci sarà questa riunione che non è perché siamo spaventati e preoccupati ma è perché vogliamo tranquillizzare la gente e invece che parlare io e te facciamo parlare i massimi scienziati nel campo della sismologia".

Come noto, i partecipanti a quel vertice del 31 marzo della commissione Grandi Rischi, organo consultivo della Presidenza del Consiglio, sono finiti sotto processo a l'Aquila con l'accusa di aver fornito false rassicurazioni, in merito al terremoto che il successivo 6 aprile 2009  causò la morte di 309 persone.
Nel verbale (firmato postumo) della riunione del 31 marzo, Enzo Boschi (ex presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia INGV) dichiara che "non è possibile fare previsioni","la semplice osservazione di molti piccoli terremoti non costituisce fenomeno precursore", "improbabile il rischio a breve di una forte scossa come quella del 1703", mentre Franco Barberi (presidente vicario della Commissione Grandi rischi) afferma : "non c'è nessun motivo per cui si possa dire che una sequenza di scosse a bassa magnitudo possa essere considerata precursore di un forte evento" e Gian Michele Calvi (direttore di Eucentre e responsabile del progetto C.a.s.e) sostiene che "le registrazioni delle scosse sono caratterizzate da forti picchi di accelerazione, ma con spostamenti spettrali molto contenuti, di pochi millimetri, e perciò difficilmente in grado di produrre danni alle strutture".

Dopo la diffusione dei contenuti dell'intercettazione, Stefania Pezzopane, assessore al Comune dell'Aquila è incredula e indignata:
''L'ex capo della Protezione civile nazionale, Guido Bertolaso, e l'assessore regionale alla Protezione civile dell'epoca, Daniela Stati, ovvero quelli che avrebbero dovuto informarci e proteggerci hanno invece camuffato la verità, occultando le nostre preoccupazioni per svolgere consapevolmente il ruolo di complici di una tragedia annunciata. Gente per la quale non era importante ciò che stava accadendo all'Aquila, quanto piuttosto far sembrare che era tutto sotto il loro controllo. Bugie, speculazioni e bieco cinismo sulla pelle degli aquilani''.

''Un pericolo iniziato da mesi e scaturito poi nella tragedia del 6 aprile, ridotto ad una mera operazione mediatica - ripete sconcertata la Pezzopane - Ma ci rendiamo conto? Sembra quasi che la sottovalutazione iniziale fosse congeniale ad un disegno diabolico di promozione della grandeur del Governo del fare. D'altronde, balza agli occhi la presenza dell'ing. Calvi, insieme membro tranquillizzatore della Commissione Grandi Rischi e promotore dello strapagato progetto CASE''.
''Vorrei sapere - continua l'Assessore - se al processo, quando si degnerà di comparire, Bertolaso avrà il coraggio di ripeterlo in faccia agli aquilani che la Commissione Grandi Rischi doveva solo tranquillizzare la gente, vale a dire mentire. Un'operazione di facciata costata la vita a 309 nostri concittadini''.
Per la Pezzopane è ''un vero scandalo che una Commissione scientifica costituita da scienziati di fama internazionale, si sia prestata a certi giochetti, ben sapendo che la realtà era un'altra''.
La Pezzopane inoltre, ricordando che il Comune dell'Aquila si è costituito parte civile nel processo contro la Grandi Rischi, si auspica che, specie alla luce di queste intercettazioni, Istituzioni e Governo facciano la stessa cosa, per dimostrare "il totale distacco da certi modi di fare ed una solidarietà sincera nei confronti delle vittime del terremoto dell'Aquila''.

Dopo questa telefonata, la magistratura indagherà su Guido Bertolaso, che il prossimo 8 febbraio è chiamato a comparire come teste nell'ambito del processo alla Commissione Grandi Rischi.



Patrizia Calzolari