Fonte Ingv

Terremoto di Ml 5.7 al largo di Pesaro, paura e gente in strada

La scossa più forte è stata seguita da uno sciame sismico di oltre 130 scosse comprese tra 1.7 e 4.0 di magnitudo. Chiuse scuole e sospeso traffico ferroviario ma al momento non si registrano danni ingenti

Brutto risveglio per le Marche, colpite da una scossa di magnitudo 5.7 registrata dalla Rete Sismica Nazionale alle ore 07:07 di mercoledì 09 novembre 2022, seguita da una scossa di ML 5.2 un minuto dopo alle 7:08. L’epicentro è stato localizzato in mare ad una distanza di circa 30 km dalla costa marchigiana nella provincia di Pesaro Urbino. Per la precisione la città di Fano dista circa 31 km dall'epicentro e il capoluogo Pesaro circa 35 km. La profondità ipocentrale dell’evento è circa 7 km. Il sisma è stato seguito da 220 scosse di assestamento di magnitudo compresa tra 1.7 e 4.0. Alle ore 13:35 del 10 novembre 2022 si è verificata una replica del terremoto avvenuto ieri alle ore 7:07 (Mw 5.5), che ha avuto una magnitudo di 4.0.


Crolli calcinacci e gente in strada
Al momento non si registrano gravi danni ma molte persone sono scese in strada e si sono verificati crolli di calcinacci nella stazione di Ancona e nella sede del Consiglio Regionale ad Ancona. Lievi danni registrati in altri Comuni. "Stiamo facendo controlli, molta gente è in strada e al momento non risultano danni ingenti però stiamo facendo tutti i controlli possibili su tutti gli edifici pubblici. Le scuole sono state chiuse in maniera precauzionale nella giornata di mercoledì in quasi tutti i comuni di Pesaro-Urbino e Ancona. Ora hanno riaperto quasi ovunque tranne una ventina in provincia di Ancona per ulteriori controlli e verifiche dei tecnici comunali. Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci ha dichiarato: " Abbiamo quantificato in circa 20 milioni di euro i danni al patrimonio pubblico causati dalle scosse". Le squadre dei vigili del fuoco informano dal loro profilo Twitter di essere state impegnate in numerosi interventi per verifiche di stabilità a edifici nei territori delle province di Pesaro Urbino e Ancona. Al momento, fanno sapere i vigili del fuoco, “non sono segnalate particolari criticità”. Impegnati gli elicotteri dei reparti volo di Pescara e Bologna per una verifica dall'alto delle aree interessate dalla scossa sismica.



Treni fermi per controlli
La circolazione ferroviaria questa mattina è stata sospesa dalle 8:30 alle 12 in via precauzionale e per controlli sulla linea Adriatica, tra Rimini e Varano, sulla Ancona-Roma, tra Falconara e Jesi, e sulla Rimini-Ravenna, tra Gatteo e Cesenatico. Nessun treno è fermo in linea. Si stanno verificando le condizioni di sicurezza per attivare eventuali servizi sostitutivi su strada. "Il provvedimento si è reso necessario per consentire ai tecnici di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) i controlli previsti dalle normative di sicurezza sullo stato della linea dopo l'evento sismico" si legge ancora. Le stesse attività di verifica sono state avviate e concluse sulla rete stradale e autostradale. La regione Marche ha inoltre attivato i volontari di protezione civile a supporto della popolazione.

Avvertito in molte zone 
Il terremoto è stato avvertito in tutta la Regione, in particolare nella parte centro-settentrionale e lungo tutta la costa adriatica dal Friuli Venezia Giulia fino alla Puglia, comprese le Regioni del Centro Italia, Toscana, soprattutto ad Arezzo e a Firenze, Emilia-Romangna, a Rimini molte persone sono scese in strada, in Veneto e Trentino.

La Regione 
Il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, da questa mattina è in collegamento con il Presidente del Consiglio e il Capodipartimento di Protezione Civile Nazionale per l'aggiornamento sull'evoluzione della situazione a seguito delle scosse che si sono verificate a largo della costa marchigiana. Per rispondere al meglio alle necessità sono stati attivati dalle autorità locali il Centro operativo regionale delle Marche, il Centro di Coordinamento Soccorsi di Ancona e di Pesaro e i Centri Operativi Comunali dei paesi interessati dalla scossa.

Protezione civile 
"Sono state attivate le procedure che si avviano in caso di eventi come questo su tutte le attività, come le linea ferroviaria, con le verifiche per prendere atto della situazione", spiega Fabrizio Curcio, Capo della Protezione civile. Il "primo dato positivo è che non si registrano crolli o situazioni di grande preoccupazione - segnala Curcio - la prima verifica che si fa in questi casi è sugli eventi puntuali, scongiurata questo tipo di situazione ora si faranno le verifiche come richieste, presumo nelle scuole e in alcune strutture particolarmente elevate". Ciò detto, "l'evento è stato un evento importante, un 5.7 a una profondità di circa 7 chilometri - avverte il Capo della Protezione civile - fortunatamente è stato in mare, quindi la parte epicentrale ha consumato la sua attività lontano dalle infrastrutture e questo probabilmente ha consentito un risentimento ampio ma criticità puntuali al momento non se ne registrano". Intanto il ministero della cultura su Twitter ha annunciato di aver attivato una unità di crisi "per programmare i primi sopralluoghi nelle zone colpite dal sisma e verificare eventuali danni al patrimonio culturale immobile e mobile". Il Gruppo Operativo SISMIKO (coordinamento delle reti sismiche mobili INGV in emergenza) è stato attivato per l’installazione di alcune stazioni sismiche temporanee a integrazione di quelle permanenti della Rete Sismica Nazionale (RSN) presenti in area epicentrale. Nonostante la Regione Marche sia ben monitorata, implementare la rete risulta molto importante per migliorare le localizzazioni ottenute dal personale turnista nella Sala di Sorveglianza Sismica e Allerta Tsunami della sede centrale di Roma.


Trivellazioni e sisma
“L’ipotesi che il sisma sia stato causato dalle trivellazioni in mare alla ricerca di gas e idrocarburi è da escludere", ha detto Piero Farabollini, presidente dell’Ordine dei Geologi delle Marche. "La trivellazione di per sé - ha spiegato - non comporta alcuno scuotimento sismico, sono semmai le attività di estrazione e stoccaggio che possono farlo. A ogni modo, i terremoti legati a queste attività sono di magnitudo più contenuta, generalmente mai oltre 4,5-5 e profondità massime di 3-4 chilometri”.

Leggi qui l'analisi di Ingv 


Red/cb
(Fonti: Ingv, Regione Marche, Vigili del Fuoco, RFI, RaiNews)