Il campo della Protezione civile emiliano-romagnola a Montegallo (AP)

Terremoto, i dipendenti comunali dell'Emilia Romagna nelle Marche. Ecco chi sono

Alfio Rabeschi, Pietro Azzarone e Lorenzo Guagliumi sono tre dei 425 dipendenti comunali partiti come volontari dall'Emilia Romagna per raggiungere i comuni marchigiani colpiti dal terremoto e coadiuvare le amministrazioni locali, come Montegallo (AP), dove lavora Angelo Ventura

Molti di loro sono arrivati nelle Marche il 25 agosto dello scorso anno, il giorno dopo la prima scossa che ha colpito duramente il centro Italia, causando vittime e distruzione. Si tratta dei 425 dipendenti comunali dell'Emilia Romagna che sono scesi a supportare gli enti locali nella gestione delle pratiche amministrative ordinarie e di emergenza. L'Anci Emilia Romagna, infatti, in accordo con l'Anci nazionale, ha siglato un accordo con l'Anci Marche, la Protezione civile regionale di Marche ed Emilia Romagna e le due Regioni per inviare dei dipendenti amministrativi emiliano-romagnoli in tre comuni marchigiani: Montegallo (AP), San Severino Marche (MC) e Caldarola (MC). Un accordo che ha rappresentato una vera novità nella gestione del post terremoto. Lo scorso weekend la colonna mobile di Protezione civile emiliano-romagnola ha smontato i campi nelle Marche e anche i tecnici comunali sono rientrati. Con queste tre interviste proviamo a raccontarvi chi sono. L'ultima, invece, è il racconto di un dipendente comunale di Montegallo che spiega come si è sentito il giorno della prima scossa e quanto è stato importante il supporto dei suoi colleghi arrivati da fuori regione.

Lorenzo Guagliumi è volontario di Protezione civile e geometra presso il Comune di Medolla, in provincia di Modena, duramente colpito dal terremoto dell'Emilia del 2012. Dopo la scossa del 29 maggio di quell'anno si registrarono danni ingenti in tutto il territorio comunale e quattro operai dell'azienda Haemotronic rimasero uccisi a causa del crollo del capannone in cui stavano lavorando. L'esperienza personale e professionale acquisita, suo malgrado, in quell'occasione, si è rivelata preziosa per gli amministratori locali marchigiani. Sceso per la prima volta a Caldarola il 18 novembre, successivamente si è occupato di aiutare nella gestione del Centro Operativo Comunale di San Severino Marche, soprattutto per quanto riguarda il coordinamento delle squadre Fast e Aedes per la valutazione di agibilità degli edifici. I due paesi hanno subito danni ingenti dopo le scosse di fine ottobre 2016.



Alfio Rabeschi è volontario di Protezione civile, responsabile dell'Ufficio tecnico del Comune di Sarmato, in provincia di Piacenza. Dopo la scossa del 24 agosto è sceso a Montegallo, dove l'Emilia Romagna ha allestito il primo campo nelle Marche, per coordinare un gruppo di 19 persone: tecnici, amministrativi e contabili.



Pietro Azzarone è un ingegnere del Comune di Cervia. Fa parte del Nucleo Tecnico Regionale per l’emergenza sismica nel Centro Italia, istituito dalla Regione Emilia Romagna. Si è occupato della verifica dei danni subiti dagli edifici di Montegallo.



Angelo Ventura
, invece, è un geometra ed è uno dei due dipendenti del Comune di Montegallo. "Dopo la scossa del 24 agosto la mia vita è stata stravolta - ha detto - ci siamo trovati ad affrontare una situazione più grande di noi. Siamo stati colpiti per primi noi e le nostre famiglie. Il lavoro è aumentato a dismisura, ma grazie ai tecnici dell'Emilia Romagna ci siamo sentiti meno soli".


 
Martina Nasso