Ischia: Abitazione realizzata in muratura a sacco, parzialmente crollata per effetto del terremoto (fonte: Ispra)

Terremoto Ischia: on-line la relazione tecnica di Ispra su effetti e danni

Disponibile on-line la relazione tecnica "Ricognizione degli effetti indotti dal terremoto di Casamicciola del 21 agosto 2017 M4.0", documento di sintesi sugli effetti geologici prodotti dal sisma e sui danni osservati sulle infrastrutture dell'isola

A seguito del terremoto che ha colpito Ischia lo scorso 21 agosto, l'ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale sta predisponendo azioni di monitoraggio e controllo relative alle problematiche geologiche dell'isola a seguito dell'evento sismico. Il lavoro si inserisce nell'ambito del Comitato operativo per l'emergenza riunito presso il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, in coordinamento con lo stesso e in collaborazione con il Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (SNPA).

Elaborata dai tecnici di Ispra, Cnr - Iamc e Arpa Campania
è già disponibile on-line la relazione tecnica "Ricognizione degli effetti indotti dal terremoto di Casamicciola del 21 agosto 2017 M4.0", un documento di sintesi sugli effetti geologici prodotti dal sisma e sui danni osservati sulle infrastrutture dell'isola. I tecnici hanno eseguito sopralluoghi preliminari nelle giornate del 24 e 25 agosto nell'area compresa in particolare tra le località di Fango (Lacco Ameno) e Majo (Casamicciola), coincidente con il settore dei maggiori danneggiamenti e della massima deformazione al suolo. Nel corso dei sopralluoghi del 25 agosto, sono state realizzate alcune ricognizioni con l’ausilio di un drone, messo a disposizione e guidato dal referente del CAI - Club Alpino di Ischia.


Sono stati classificati 50 punti di osservazione, rilevando diverse tipologie di effetti/danni: sono state mappate le fratture visibili sul manto stradale e negli edifici, i distacchi e crolli della roccia tufacea nell'area interessata dal sisma, compresi quelli dei muri a secco, che sull'isola vengono chiamati "parracine", le lesioni strutturali e i danni agli edifici, le  lesioni strutturali e crollo di manufatti (muretti di sostegno, recinzioni, ecc) e i danni alla condotta idrica.

Forti danneggiamenti agli edifici sono stati osservati in corrispondenza del tratto iniziale di Via Montecito e soprattutto nell'are di Piazza Majo e tra Majo e Bagni, che rappresentano la zona rossa, area evacuata ed interdetta all'accesso subito dopo l'evento sismico.
L’elevata vulnerabilità del patrimonio edilizio presente nell’area collinare di Casamicciola e Lacco Ameno e i forti effetti di sito legati all’assetto geologico e morfologico hanno fatto sì che i danni prodotti dal sisma sugli edifici siano stati significativi, con molti crolli parziali ed alcuni crolli totali. Molti edifici, pur in assenza di crolli hanno riportato lesioni e danni strutturali elevati al punto da richiederne la rapida evacuazione.  Gli effetti di sito sembrano aver giocato un ruolo determinante: accanto ad abitazioni con danneggiamento molto elevato se ne riscontrano altre con danni più lievi. Questo comportamento potrebbe essere in relazione non soltanto con la minore vulnerabilità strutturale dell’edificio, ma anche con una minore entità dell’azione sismica, come, per esempio, mostrerebbe la presenza di vasi in terracotta sul davanzale spostati di poco ma non caduti
La relazione completa è visionabile sul sito dell'Ispra.

red/pc