Tragedia sull'Antelao: precipitano e perdono la vita due giovani soccorritori del Soccorso alpino

Un attimo, forse un mancato appiglio, poi una rovinosa scivolata di alcune centinaia di metri: due giovani alpinisti, soccorritori del CNSAS Veneto, hanno perso la vita ieri durante un'arrampicata. "Il Soccorso alpino e speleologico Veneto - scrivono i colleghi - piange i suoi ragazzi e si stringe alle loro famiglie".

Stavano affrontando la parte conclusiva del Canale Oppel sul monte Antelao, nel bellunese, quando sono scivolati entrambi, fermandosi alcune centinaia di metri sullo sbocco sottostante: hanno perso la vita così, ieri mattina due giovani scialpinisti, Enrico Frescura, non ancora 31enne, e  Alessandro Marengon di 28 anni. Entrambi i ragazzi risiedevano a Domegge di Cadore e facevano parte del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi, più precisamente del Soccorso alpino di Pieve di Cadore, il primo, e del Soccorso alpino di Pieve di Cadore il secondo.

A dare l'allarme, alle 8.30 circa, altri tre alpinisti che stavano risalendo il canale. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha raggiunto il luogo dell'incidente, ma la tragedia si era già consumata per i due ragazzi non non c'era più nulla da fare. I loro corpi, ricomposti e imbarellati, sono stati recuperati con il verricello e trasportati fino al carro funebre, che li ha accompagnati alla cella mortuaria di Pieve di Cadore. Sul posto anche il Soccorso alpino di Pieve di Cadore.
Enrico e Alessandro erano molto conosciuti nella zona, erano appassionati ed esperti di montagna e con il loro impegno di soccorritori hanno salvato la vita a tanti altri alpinisti. Erano partiti la mattina presto, equipaggiati a dovere:
presumibilmente avevano terminato la salita e si accingevano ad affrontare la parte conclusiva del Canale Oppel, da cui poi sarebbero scesi a valle con gli sci ai piedi (gli sci infatti sono stati ritrovati ancora appesi allo zaino). Ma  qualcosa è andato storto, e si è consumata la la giuoranta i due giovani sono scivolati, fermandosi alcune centinaia di metri sullo sbocco sottostante.

Un immenso dolore che ha coinvolto, oltre ai famigliari e agli amici, anche tutti i colleghi soccorritori. "Il Soccorso alpino e speleologico Veneto - scrivono - piange i suoi ragazzi e si stringe alle loro famiglie".


red/pc