Fonte Facebook Dipartimento protezione civile

Tutti i numeri della campagna "Io non rischio 2020"

La manifestazione quest'anno, in via eccezionale, si è svolta anche nelle piazze virtuali con strumenti innovativi di aggregazione come le videoconferenze

Si è appena conclusa Io Non Rischio 2020, la campagna nazionale sulle buone pratiche di protezione civile. Un evento che ha coinvolto 373 comuni italiani, 588 organizzazioni di volontariato protagoniste e ben 455 eventi digitali, prevalentemente su Facebook, dove sono stati utilizzati i materiali di comunicazione classici trasformati in versione digitale. Attraverso foto, video con testimonianze e racconti su temi legati ai rischi naturali è stato costruito un ponte tra virtuale e reale per mantenere vivo lo spirito originario della campagna fatta in piazza.

Il Capo del Dipartimento, Angelo Borrelli, ieri, 11 ottobre, ha preso parte dal vivo alla nuova edizione dell'evento. “È una grande opportunità per una campagna che diventa sempre più radicata ed un arricchimento per i nostri volontari” ha dichiarato il numero uno della protezione civile.
La giornata è iniziata con la visita alla piazza “Io non rischio” del Comune di Canelli (At), dove il Capo del Dipartimento ha incontrato le volontarie e i volontari di protezione civile che hanno parlato ai loro concittadini dei rischi sismici e di maremoto. "Questi mesi ci hanno visto impegnati nella lotta contro il Coronavirus, ha sottolineato Borrelli, una lotta non ancora vinta, e per questo motivo dobbiamo tenere alta l’attenzione e abbiamo deciso di apportare alcune modifiche alla Campagna Io non rischio e alla Settimana della Protezione civile, rendendole resilienti”.

“Io non rischio”, sin dalla sua nascita ha avuto la sua anima nelle piazze fisiche delle città italiane dove i volontari di protezione civile hanno sempre incontrato i cittadini con l’obiettivo di diffondere la conoscenza dei rischi e delle buone pratiche di protezione civile, rendendo la Campagna un forte momento di aggregazione e vicinanza. I volontari, dopo un percorso formativo dedicato, hanno avuto in passato il compito di raccontare i contenuti della campagna, attraverso il dialogo, con strumenti dedicati, totem, linea del tempo, tenda alluvione, fino alla consegna dei materiali informativi cartacei. A causa dell’emergenza coronavirus, non è stato possibile quest’anno seguire esclusivamente questa impostazione basata sull’aggregazione e sull’interazione ravvicinata tra volontari e cittadini. Il distanziamento fisico necessario per limitare le occasioni di contagio, ha reso indispensabile l’utilizzo di strumenti digitali. Io non rischio si è spostata dunque sulle piazze digitali che, ha evidenziato il Capo del Dipartimento, Angelo Borrelli, “sono una grande opportunità per una Campagna che diventa sempre più radicata ed un arricchimento per i nostri volontari che in questi mesi si sono formati per comunicare le buone pratiche attraverso le sempre più diffuse piattaforme digitali”.

Sono state poi organizzate delle vere e proprie piazze digitali, con strumenti gratuiti e largamente utilizzati in questo periodo storico legato all’emergenza Coronavirus come ad esempio Zoom o Google Meet. Si è trattato di incontri virtuali, pubblicizzati sulle pagine evento Facebook dedicate, durante i quali si è vista la partecipazione di tutti i cittadini che hanno voluto informarsi e condividere le proprie esperienze sui rischi che insistono sui loro territori e sulle buone pratiche che si possono adottare per mitigarli. Una declinazione digitale, dunque, del dialogo fra comunicatori e cittadini in piazza. La giornata si è conclusa con la visita della piazza di Soverato (Cz) dove, in occasione del ventennale dell’alluvione, Borrelli ha incontrato il volontariato e la cittadinanza.

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Red/cb
(Fonte: Dipartimento protezione civile)