Fonte Croce Rossa Italiana

Un anno di gestione dell'hotspot di Lampedusa, il bilancio della Cri

Dal 1 giugno 2023 al 31 maggio 2024 sono stati accolti al centro di contrada Imbriacola 94.290 persone migranti

Da quando la Croce Rossa ha preso in gestione l'hotspot di Lampedusa nel giugno 2023 un anno fa a oggi sono stati accolti 94.290 persone migranti.  L'approccio con cui è stata offerta accoglienza è quello fondato sulla “tutela della dignità umana” ha spiegato Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana. Una gestione che parte dal dato che “Il fenomeno delle migrazioni non può più essere visto come un fatto straordinario ma deve essere invece concepito come parte della nostra storia, del nostro presente, dei nostri giorni” ha proseguito il presidente. In pratica l'obiettivo della Croce Rossa in questo anno è stato quello di passare da una visione emergenziale delle migrazioni a una strutturale.  

Numeri e Paesi di provenienza
I dati presentati nell'hotspot lampedusano di contrada Imbriacola sono quelli che vanno dal 1 giugno 2023 al 31 maggio 2024. In un anno di attività, sono stati 2.264 gli sbarchi che si sono verificati, la presenza media giornaliera nel periodo in esame è stata di 698 persone, con una permanenza di 2,67 giorni. I Paesi di provenienza (47 in tutto) con una maggiore incidenza sul totale sono stati: Guinea (13,7%), Tunisia (13,1%), Bangladesh (9,7%), Siria (8,7%) e Costa d’Avorio (8,4%), cinque aree da cui giungono il 53,6% degli arrivi totali. Per il resto, spiega Valastro a Repubblica: “Non possiamo ancora fare un confronto con l’anno precedente al momento noi ci prepariamo ad un’estate pensando ad un fisiologico aumento degli arrivi, che ormai da anni la storia ci racconta”.

Le vulnerabilità di chi arriva
Oltre ai dati sugli arrivi la Cri ha diffuso anche quelli sulle condizioni in cui versano i migranti al loro arrivo nell'hotspot. Sono state complessivamente 1.827 le segnalazioni di vulnerabilità e bisogni specifici di cui: 1.155 segnalazioni di bisogni sanitari, 698 donne in stato di gravidanza, 374 vittime di violenza psicologica, fisica o sessuale, 13 vittime di violenze legate all’orientamento sessuale, 50 vittime di torture, 255 persone con disabilità, 89 affette da gravi malattie o disturbi mentali, 25 potenziali vittime di tratta e 14 vittime di mutilazioni genitali femminili (MGF). “Il nostro compito non è quello di leggere questi numeri, ma di prenderci cura delle vite che ci sono dietro di essi, quelle di ciascuna donna, di ciascun uomo, di ciascun bambino che ha attraversato il Mediterraneo ed è arrivato sulle coste di Lampedusa carico di speranza, dopo un viaggio che per alcuni, purtroppo, come accaduto recentemente, si è trasformato in morte”, ha commentato Rosario Valastro. “I numeri sono solo un racconto parziale di quello che è successo qui, pesano di più le storie” ha concluso il presidente della Cri. 

C'è ancora da lavorare
Valastro ha poi parlato del lavoro che c'è ancora da fare nell'hotspot per quanto riguarda la ricostituzione dei legami familiari, ovvero la possibilità per un naufrago di individuare parenti più o meno lontani e ricostruire le famiglie spezzate dalla traversata. Quest'anno sono stati 299 le ricostituzioni, di queste 209 si sono conclusi con il ricongiungimento e 94 sono stati i contatti mediati con la famiglia di origine per comunicare la fine della traversata. Numeri bassi sul totale degli arrivi, in totale più di 94mila. “Ci lavoreremo – assicura Valastro a Repubblica – Non tutti ne hanno bisogno o ne fanno richiesta, questo perché c’è anche timore sul rivelare l’ubicazione dei propri familiari. C’è una discussione al comitato internazionale in corso”. Stesso percorso si sta provando a portare avanti anche per assicurare l'identificazione delle vittime dei naufragi.

Red/cb
(Fonte: Croce Rossa Italiana, Repubblica)