I Vigili del Fuoco dopo l'esplosione (fonte: Vigile del Fuoco)

Un anno fa l'esplosione alla centrale di Suviana

Il 9 aprile 2024 morirono sette tecnici che lavoravano alla centrale Enel Green Power di Bargi (BO). L'incidente a decine di metri sotto il livello del lago, durante il collaudo di una turbina. Le indagini sulle cause sono ancora in corso

“È passato un anno, ma il nostro dolore non passa. La tragedia di Suviana resta viva nel ricordo di tutta la comunità dell’Emilia-Romagna, che si stringe attorno alle famiglie delle vittime. A nome della Regione Emilia-Romagna, ribadisco la necessità di fare chiarezza sull’accaduto e il nostro impegno a investire e fare di più per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro, una priorità che abbiamo inserito anche nel confronto in corso sul nuovo Patto regionale per il Lavoro”. 
Michele de Pascale, presidente della Regione Emilia-Romagna, ricorda così l’esplosione che il 9 aprile 2024 causò la morte di sette tecnici che lavoravano alla centrale Enel Green Power di Bargi, al bacino di Suviana in pieno Appennino bolognese. L’incidente avvenne durante un collaudo di una turbina a decine di metri sotto il livello del lago.

Protezione civile regionale da subito in azione

Fin dalle ore immediatamente successive all’esplosione, l’Agenzia regionale di Protezione civile aveva messo a disposizione sul posto personale, compresa una quarantina di volontari, e strutture per le ricerche, tra cui tre torri faro, così come il personale di Arpae per le attività di supporto alla sicurezza dei vigili del fuoco e di quanti stavano operando in emergenza, nonché per tutte le attività di matrice ambientale nell’aria e nel corpo lacustre.

Le indagini sulle cause
Un anno dopo, per la delicatezza e la complessità delle operazioni, le indagini sul grave incidente sul lavoro sull'Appennino bolognese avanzano lentamente. Tutto è avvenuto in circa sei secondi, hanno detto i periti nella relazione preliminare depositata lo scorso autunno. Ma obiettivo di chi indaga è capire non solo come e perché sia successo, ma soprattutto se ci fosse un margine di prevedibilità e se l'ambiente di lavoro fosse adeguato al collaudo che si stava svolgendo tra i piani -8 e -10. 
Durante l'inverno la consulenza tecnica disposta dalla Procura di Bologna è rimasta ferma: non era possibile accedere ai luoghi sommersi, lo svuotamento dei locali ha richiesto tempo e precauzioni per la sicurezza e solo in questi giorni i pm hanno comunicato formalmente la ripresa delle attività.

La giornata di commemorazione
Per ricordare le vittime, stamattina è prevista una messa nella chiesa di Camugnano, il comune nel cui territorio si trova il lago di Suviana. L'iniziativa è stata indetta dal Comune e dalla parrocchia del Paese, insieme a Enel. Un mazzo di fiori sarà poi portato ai cancelli della centrale.
Nel pomeriggio in programma l’iniziativa di ricordo e riflessione: “Suviana un anno dopo”, promossa dall’associazione “Sicurezza e Lavoro” all’Istituto Salesiano della Beata Vergine di San Luca a Bologna. Alle 14.58, l’ora dell’esplosione, si osserverà un minuto di silenzio in ricordo delle vittime.

Red/la
Fonti: Ansa, Protezione civile Emilia-Romagna