Valanghe in Alto Adige e Austria: morte 4 persone

Solo negli ultimi giorni si contano 4 vittime sulle Alpi alto atesine e austriache a causa di diverse valanghe staccatesi soprattutto a causa del rialzo termico

Diverse valanghe si sono staccate sulle Alpi tra l'Alto Adige e l'Austria, complice il rialzo termico di questi giorni dopo il freddo e il gelo di Capodanno, causando la morte di 4 persone.

Due atleti dello sci alpino statunitense inseriti nella Squadra B, sono morti travolti da una imponente slavina mentre stavano sciando fuori pista insieme ad altri quattro sportivi a Soelden, in Austria. I due ragazzi, Ronnie Berlack di 20 anni e Bryce Astle di 19 anni, non hanno avuto scampo. Secondo le prime ricostruzioni, potrebbe essere stato il gruppo di sciatori stesso a causare il distacco della valanga. I soccorsi sono arrivati sul posto in breve tempo, permettendo di salvare gli altri componenti del gruppo.
Sempre in Austria ha perso la vita anche uno scialpinista italiano di 48 anni, di Ponteranica (Bergamo), travolto da un'enorme valanga durante un'escursione in solitaria sul Madrisajoch (2.612 m), sopra Gargellen nel Vorarlberg. L'incidente si è verificato lunedì 5 gennaio, ma solo ieri la salma è stata recuperata dal soccorso alpino. L'uomo, che aveva l'Arva, con ogni probabilità ha causato lui stesso il distacco della valanga di enormi dimensioni. Il pericolo valanghe era marcato (grado 3 di 5).

In Alto Adige invece diverse valanghe di enormi dimensioni hanno investito un gruppo di scialpinisti che stava salendo verso Cima della Neve (2.925 m), sopra Riva di Tures. Il bilancio è di tre feriti, di cui uno grave, e un morto. La vittima è un uomo, Hartmann Stifter, di 57 anni di Brunico, un appassionato di scialpinismo e mountainbike. Sul posto si trovavano una trentina di scialpinisti. La prima valanga, partita dalla vetta, ha causato con una sorta di reazione a catena altre sette slavine. Complessivamente otto persone sono state travolte dalle masse nevose. Sei sono state subito liberate e soccorse dai compagni, mentre due sono state trascinate per oltre 300 metri. Per mettere in salvo gli altri scialpinisti è stato instaurato un ponte aereo verso la valle con elicotteri del 118, dell'Aiut Alpin e della Guardia di finanza. Il ferito grave è stato trasportato all'ospedale di Bolzano, mentre invece solo verso l'imbrunire è stato recuperato sotto un metro e mezzo di neve la salma del disperso.

"Le valanghe sono dovute sostanzialmente ad una variabilità nelle temperature, e si verificano quando queste si alzano - ha spiegato all'ANSA Giampiero Maracchi, climatologo dell'università di Firenze -. Nella zona ha fatto molto freddo prima di Capodanno, ma poi le temperature si sono alzate anche a causa del vento Fohn, che è il nome che prende lo scirocco nelle Alpi. Alla temperatura si sommano poi fattori locali, dalla quantità e lo stato della neve al pendio della zona colpita, ma sostanzialmente è la temperatura quello determinante". "Diventa quindi sempre più importante affidarsi agli esperti locali e ai bollettini delle valanghe - ha proseguito Maracchi -, anche se questi, come succede per le alluvioni, hanno sempre una componente probabilistica, non indicano mai se un evento è sicuro ma qual è la probabilità che si verifichi".


Redazione/sm