(Fonte foto: Snpa)

Veneto, droni per monitorare la qualità dei fiumi

I droni, dotati di sensori ad alta risoluzione, fotocamere ottiche o Lidar, offrono dati precisi sulla morfologia dei corpi idrici

Arpa Veneto da più di un anno sta utilizzando dei droni aerei per la valutazione dello stato ecologico dei fiumi. L’uso dei droni ha rivoluzionato i rilievi geomorfologici, permettendo di coprire vaste aree rapidamente e raccogliere dati dettagliati anche in zone inaccessibili, migliorando la sicurezza e l’efficienza del rilievo. I droni, dotati di sensori ad alta risoluzione, fotocamere ottiche o Lidar, offrono dati precisi sulla morfologia dei corpi idrici, monitorando anche lievi variazioni nel tempo. Il metodo riduce costi e tempi rispetto ai metodi tradizionali, integrando i dati raccolti con altre fonti per una visione completa del sistema idrico.


Sezione di alveo fluviale

I droni sono utilizzati in particolare per fare rilievi per il calcolo degli indici IQM e IDRAIM. L’Indice di Qualità Morfologica (IQM) è un metodo parametrico che valuta l’idromorfologia di un corpo idrico per vedere se le attività umane influenzano la naturale evoluzione di un corso d’acqua. L’indice è parte integrante del più generale sistema IDRAIM, che include anche valutazioni sulle alterazioni umane di portata e valutazioni/modifiche a scala di corpo idrico e habitat. L’IDRAIM quindi sintetizza le caratteristiche idromorfologiche per contribuire a definire lo stato ecologico dei fiumi anche valutandone la naturalità e integrità dell’alveo, delle sponde e della fascia riparia. Questa metodologia supporta la classificazione dei corpi idrici secondo la Direttiva 2000/60/CE.

red/gp

(Fonte: Snpa)