VI Conferenza: al volontariato
si dia maggior riconoscimento

La VI Conferenza Nazionale del Volontariato ha prodotto un "Documento Finale" che illustra impegni e richieste del mondo del volontariato e che ha ricevuto l'apprezzamento del sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali Maria Cecilia Guerra, che ha chiuso i lavori

Si è conclusa ieri la VI Conferenza Nazionale del Volontariato, svoltasi a L'Aquila nella giornate di venerdì 5, sabato 6  e domenica 7 ottobre. La conferenza, aperta dal Ministro Elsa Fornero che ha portato il saluto del presidente Napolitano, ha visto la presenza di tutto il mondo del volontariato e delle Istituzioni. La Conferenza, che voleva essere in momento di confronto e dibattito per riflettere sul ruolo del volontariato oggi e su come possa rappresentare una valida risposta alla crisi che coinvolge il Paese, ha prodotto un "Documento Finale": cioè  una carta di intenti, impegni e richieste, frutto di un lavoro comune tra le reti di volontariato e  conclusione di un percorso cominciato nei mesi scorsi.

I temi toccati  riguardano l'impegno ad esserci, nelle situazioni eccezionali come nell'ordinaria vita del Paese, la volontà di porsi come protagonisti e motori di cambiamento per attivare percorsi di coesione sociale, la condivisione di percorsi che possano portare alla formazione di cittadinanza competente e attiva e la costruzione di reti, che valorizzino l'apporto di tutti, per condividere processi e scelte, a livello locale e globale.

Fausto Casini, coordinatore della Consulta del Volontariato presso il Forum del Terzo Settore e in rappresentanza del Coordinamento del Forum, ha sollevato l'importanza del tema della rappresentanza dei diversi soggetti attraverso i quali il volontariato svolge la propria azione. "Perché il volontariato sia protagonista nel cambiamento - ha affermato in prosito Casini - dovrà costruire forme unitarie di rappresentanza. Dobbiamo aumentare la capacità di stare insieme, valorizzando le diversità ed evitando di sintetizzare tagliando i picchi profetici ed esemplari"

Il volontariato dal canto suo, consapevole di rappresentare una grande risorsa per il Paese in termini di valori e d'identità, di esperienza, relazionalità, di occupazione e di servizi, che deve essere valorizzata e riconosciuta all'interno del sistema di welfare, ha chiesto alle Istituzioni di rispettare la sua autonoma capacità di proposta e di azione e di non essere relegato a surroga dello Stato, né tantomeno a fornitore di servizi a basso costo.

Tutto il terzo settore infine si è impegnato a realizzare una comunicazione buona e strategica, che punti sulla semplicità e sulla chiarezza dei contenuti.

"L'augurio e la richiesta al Governo e ai media - ha detto ancora Fausto Casini - è che la prossima Conferenza possa essere seguita maggiormente nel Paese grazie ad un percorso di cambiamento dell'informazione che richiede un impegno anche da parte del servizio pubblico radiotelevisivo a promuovere il volontariato in maniera più articolata e rispondente alla realtà". "Auspichiamo inoltre - ha concluso il coordinatore della Consulta - che la prossima conferenza sia organizzata da un Osservatorio diverso, non di nomina ministeriale, ma scelto dal volontariato."

Infine, per quanto attiene al tema del 5 per mille in favore delle Associazioni di Volontariato, il sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali Maria Cecilia Guerra, mentre ha confermato che tale contributo è essenziale per la vita delle associazioni, ha fatto sapere che "la sua stabilizzazione è già stata inserita nella proposta di legge delega fiscale presentata dal Governo in Parlamento. Per darle corpo sarà fondamentale che nei prossimi mesi il mondo del volontariato e del Terzo settore rifletta e formuli una proposta meditata e compiuta su come migliorare sia le modalità di attribuzione che di erogazione".




red/pc