Volontariato, enti e strutture di protezione civile: in Piemonte una rete solida di collaborazione

Il Campo Scuola di PC Piemonte ha visto una massiccia partecipazione di tutti gli attori della protezione civile per migliorare l’intesa in emergenza e per contribuire alla diffusione della cultura di PC tra i cittadini

Grande partecipazione delle associazioni di volontariato di protezione civile, ma soprattutto massiccia adesione delle Istituzioni locali e centrali: per Stefano Lergo, Coordinatore Provinciale PC del CSV Vol.To. di Torino, questo è l’obiettivo più importante raggiunto nella dodicesima edizione del Campo Scuola Protezione Civile Piemonte. Organizzato dal Coordinamento a Lanzo Torinese, il campo ha visto la partecipazione di 250 volontari, tra cui 30 da associazioni non previste originariamente sul programma, 130 soggetti istituzionali, 5 Sindaci dei Comuni dell’Unione montana coinvolta, 95 mezzi del volontariato tra ambulanze, mezzi antincendio, autocarri, furgoni, fuoristrada, gommoni, 30 mezzi, tra autocarri pesanti, mezzi meccanici, cucina mobile riconducibili al Coordinamento Regionale di PC, ma anche 58 mezzi dei Corpi dello Stato.
 
Una sinergia di intenti che ha messo insieme il Sistema di Protezione Civile provinciale, ma che, considerati i grandi numeri, ha coinvolto anche il livello regionale, “purtroppo è mancata la partecipazione del DPC – spiega Lergo – a causa dell’emergenza Emilia-Romagna, ma è stata formidabile la rete creatasi tra tutte le Istituzioni di PC: la Regione Piemonte, la Città Metropolitana di Torino, la Prefettura e la Questura di Torino, l’Arma dei Carabinieri e per la prima volta i Vigili del Fuoco che hanno partecipato sia con una lezione sul Piano Provinciale di Ricerca Persone, sia poi nella fase di azione diurna e notturna sulla ricerca dispersi”.



La tendopoli allestita ha accolto mediamente 150 volontari di giorno e 85 in accampamento notturno. Questo ha fatto aumentare di tre i giorni di impegno inizialmente previsti (dal 24 al 29 maggio), proprio per il montaggio e lo smontaggio del campo base per il quale sono stati impiegati circa 15 tende pneumatiche e 1 tenda hangar, per le attività comuni, messa a disposizione da una ditta privata. 


La tendopoli sotto il diluvio

Nella prima giornata del mercoledì, dopo il completamento dell’allestimento, si è tenuta una lezione sulle emergenze legate al cambiamento climatico. Giovedì formazione sulla guida in fuoristrada, sul piano di emergenza della Città Metropolitana, sul progetto europeo DECIDO presentato dal CSV di Torino, che mira al coinvolgimento dei cittadini nelle politiche di intervento, e sul progetto FASTER per il primo soccorso con tecnologie avanzate in risposta a disastri naturali, antropogenici e terroristici. La mattinata del venerdì è stata dedicata alla visita di circa 500 studenti, mentre nel pomeriggio formazione sul Piano Provinciale di 
Ricerca Dispersi con formatori di Questura, Prefettura e Vigili del Fuoco, per poi passare alla messa in pratica con un’esercitazione notturna e una diurna nei comuni di Usseglio e di Coassolo.

 
Lo smantellamento della tendopoli

L’evento, nell’idea degli organizzatori, deve avere ricadute sul territorio. “Abbiamo organizzato una squadra per la pulizia manutentiva di un torrente. – sottolinea Stefano Lergo – Inoltre, puntiamo molto a raggiungere i cittadini: circa dieci giorni prima di iniziare il Campo Scuola teniamo serate informative per la popolazione con lo scopo di diffusione della cultura di protezione civile. Nel corso delle dodici edizioni abbiamo ottenuto sempre più attenzione da parte dei territori e delle Istituzioni, locali e centrali, facendo sì che il Campo Scuola sia diventato un momento di confronto. Basti pensare che domenica mattina, prima della cerimonia di chiusura, c’è stata una vera e propria tavola rotonda fuori programma tra tutti i responsabili delle strutture partecipanti, per ragionare su cosa fare in futuro per migliorare. Questa è la cosa più importante che questa esperienza porta con sé”.
 
Fabio Ferrante