''Vulcano di Fiumicino'': la causa nelle perforazioni del suolo

Il soffione continua a tenere alta l'attenzione su di se, fra nuove bocche e diverse ipotesi sulla natura del fenomeno. Che potrebbe essere causato dall'uomo

Potrebbero esserci delle perforazioni industriali dietro il "vulcano" di Fiumicino: il fenomeno, secondo i geologi, sarebbe dovuto a dei pozzi scavati recentemente a scopo esplorativo, forse per esigenze industriali. Perforazioni che sarebbero andate troppo in profondità, danneggiando l'involucro naturale di roccia e sedimenti che tiene prigionieri i gas sotterranei.
Il "vulcano" - così battezzato da stampa e cittadini - è in realtà un soffione di acqua e fango, che si è formato a partire dal 25 agosto nella zona di Fiumicino, a poca distanza dalla rotatoria tra viale Coccia di Morto e via del lago Traiano. Da qualche giorno il fenomeno si è ingrandito, e una nuova "bocca" è nata dal sottosuolo. A monitorare l'area, non lontana dall'aeroporto, ci sono i tecnici dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che hanno istallato anche una rete di rilevamento per capire la tipologia di gas che emergono in superficie. "Sono state già prese tutte le misure precauzionali per la sicurezza della popolazione", ha dettto all'AGI la vulcanologa Maria Luisa Carapezza. "La pericolosita' e' legata esclusivamente all'emissione di anidride carbonica che ha una sua tossicità. Solo chi si avvicina in prossimità - ha continuato - ha un potenziale rischio. Per questo abbiamo provveduto a recintare l'area. Stiamo calcolando le variazioni delle fuoriuscite nel tempo nell'attesa della messa in sicurezza definitiva". Operazione che potrebbe essere meno facile del previsto. Secondo le prime informazioni tecniche, per sigillare il percorso dei gas servirà creare un pozzo parallelo, dal quale bloccare con un tappo di cemento la fuoriuscita.
Intanto l'area è stata recintata e la Protezione Civile e l'Associazione Nazionale Carabinieri impediscono di avvicinarsi troppo ai tanti curiosi.
Ci si interroga anche sulla causa scatenante del fenomeno. La presenza di gas nel suolo alluvionale della periferia romana è cosa assodata e nota da tempo. Ma una risalita così repentina di materiale dal suolo si è vista di rado. "I due punti in cui si sono manifestati i fenomeni eruttivi - ha detto al Messaggero il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino - coincidono con le perforazioni effettuate dall'Italgas, previste dalla legge, per la messa a norma di un impianto. I carotaggi non avrebbero dovuto superare i 40 metri di profondità, dove si corre il rischio di bucare sacche di gas". Altre voci avevano parlato di lavori legati alla posa di un cavo elettrico. La questione è diventata anche politica: sul vulcano si è discusso durante il Consiglio comunale, con scambi di accuse fra maggioranza e minoranza, che denuncia scavi ispettivi per la presunta costruzione di un sottopassaggio.



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