Calderara di Reno (BO): la protezione civile diventa "social"

A partire da ieri, gli allerta di Protezione civile saranno comunicati al cittadini tramite la pagina facebook della locale associazione di volontariato ProCiv: è la decisione adottata dal Comune di Calderara di Reno, nel bolognese, che ha identificato nel social media lo strumento più idoneo e accreditato la comunicazione emergenziale

Un canale specifico per le comunicazioni di allerta e/o emergenza. A partire da ieri, mercoledì 15 aprile , tutte le informazioni che hanno un carattere di allerta o emergenza che riguardano il territorio di Calderara di Reno (BO) saranno pubblicate, in tempi rapidi,  sulla pagina Facebook dell'associazione "Volontari Protezione Civile Calderara di Reno". Gli avvisi verranno inseriti anche dagli amministratori del Comune, fra cui sindaco e vicesindaco.
"La pagina della Protezione civile - spiega una nota dell'amministrazione comunale - è stata infatti identificata quale strumento più idoneo e accreditato per fornire al maggior numero possibile di cittadini e in tempi il più rapidi possibili questo tipo di comunicazioni. Si tratta di un percorso all'avanguardia e strutturato che fa sì che Calderara sia tra i primi Comuni in Italia e il primo della nostra regione a dotarsi di un tale piano di comunicazione. Il percorso continuerà ad essere sviluppato nel corso dei prossimi mesi, con la costituzione di un team di volontari formati e specializzati nella comunicazione 2.0. Grazie all'aiuto del Digitachampion locale è stato stabilito un protocollo che definisce nel dettaglio la policy di utilizzo degli operatori interni, la policy rivolta agli utenti, quali informazioni verranno divulgate e in che modo".
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L'utilizzo dei social media in emergenza, tema che da anni vede il nostro giornale "in prima linea" nello studio del fenomeno, della sua diffusione e delle relative problematiche, non e più demandabile: le amministrazioni locali dovranno riconoscerne i grandi vantaggi  in quanto a diffusione del mezzo e immediatezza della trasmissione dell'informazione. Il terremoto emiliano del 2012 si può dire sia stato il primo banco di prova: diversi comuni colpiti hanno utilizzato i social per la comunicazione al cittadino. Seppur con la ovvia "improvvisazione" e senza il tempo necessario per stabilire regole e criteri, l'uso dei SM, hanno riferito diversi Sindaci, ha funzionato. Idem è successo poi, in seguito, in occasione di frane. alluvioni, allerta meteo ecc. L'altra faccia della medaglia però sta nell'avere la consapevolezza dei rischi che comporta l'uso improprio o non corretto dei social quando si parla di calamità e disastri. A questo riguardo il Comune di Calderara dotandosi di apposite policy è indubbiamente partito con il piede giusto. Ma cosa sono le policy? Potremmo definirle Una sorta di 'codice di autoregolamentazione' sul come comunicare l'emergenza.
 
Il tema della comunicazione dell'emergenza via social media è da tempo  oggetto di studio anche da parte del Dipartimento nazionale della Protezione civile: caratterizzata dall'hashtag #socialProCiv lanciato dal nostro giornale, si è tenuta una prima giornata di studio a Roma a novembre 2103, una seconda a Lucca nel 2014 (#FdV2014 - #socialProCiv2), poi la terza a fine ottobre a Nuoro. Nel frattempo si sono moltiplicate nel nostro Paese le iniziative singole legate  all'argomento #socialProCiv. Ora il Dipartimento, insieme ai primi soggetti promotori e ispiratori dell'iniziativa a cui se ne sono aggiunti altri  col tempo (comuni, associazioni, enti di ricerca, università, ricercatori, province, giornalisti - fra cui i nostro giornale - media e aziende)  sta portando avanti un gruppo di lavoro per definire a livello nazionale, e partendo dal basso, le policy e le buone prassi per un corretto uso dei social in  emergenza e per una comunicazione tempestiva ed efficace. Il primo incontro del gruppo di lavoro si è tenuto lo scorso novembre, e già altri ne sono seguiti.


red/pc

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