Fonte Facebook International Comittee of the Red Cross- Africa

Corno d'Africa, più di 100 morti per le alluvioni

Alla base delle piogge estreme ci sarebbe il fenomeno climatico del Niño che riscalda le acque dell'oceano Pacifico producendo temibili conseguenze

Sale il bilancio delle persone morte a causa delle alluvioni che hanno colpito nell'ultimo mese la zona del Corno d'Africa. Secondo l'ong Save the Children infatti sarebbero in totale 111 le vittime, di cui 16 bambini, uccisi dalle forti piogge. Circa settecentomila le persone costrette ad abbandonare le proprie case allagate.Alla base delle forti piogge che hanno colpito soprattutto Kenya, Somalia ed Etiopia, potrebbe esserci il fenomeno climatico del Niño che riscalda le acque dell'oceano Pacifico producendo temibili conseguenze. Il Niño dovrebbe raggiungere il picco alla fine di dicembre per poi affievolirsi entro la primavera del 2024. Così alle 32 persone morte in Somalia se ne aggiungono altre 33 in Etiopia e “36 mila sfollati e 46 vittime in meno di un mese nel nord del Kenya e nella capitale Nairobi” dichiara Save the Children. 

Aumento eventi meteo estremi
Le forti piogge di questo mese giungono dopo che a partire dal 2020 Somalia, alcune zone dell'Etiopia e del Kenya sono state colpite da una delle siccità più gravi degli ultimi 40 anni. Il Corno d'Africa è infatti una delle regioni del mondo più vulnerabile alla crisi climatica: qui sono in aumento per intensità e frequenza gli eventi meteo estremi. L'Africa non è nuova a questi scenari: tra l’ottobre 1997 e il gennaio 1998 più di seimila persone avevano perso la vita in cinque paesi nelle alluvioni causate dal Niño. Alla fine del 2019 almeno 265 persone erano morte e decine di migliaia erano state costrette a lasciare le loro abitazioni a causa di due mesi di piogge torrenziali in vari paesi della regione (Burundi, Etiopia, Gibuti, Kenya, Somalia, Sud Sudan, Tanzania e Uganda).

Red/cb
(Fonte: Internazionale)