(foto: Cnsas Veneto)

Esercito e Soccorso Alpino si esercitano assieme per soccorsi notturni

Ieri sera sul gruppo della Moiazza, in Veneto, si è tenuta la prima esercitazione a livello nazionale tra Esercito e Soccorso Alpino. L'esercitazione ha visto la collaborazione tra due elicotteri dell'Esercito e i soccorritori del Cnsas con l'uso di visori notturni

Il gruppo di cime della Moiazza, nelle Dolomiti bellunesi, è stato ieri sera teatro del primo addestramento a livello nazionale tra Esercito e Soccorso Alpino. L'esercitazione si è sostanziata nell'addestramento di due elicotteri e nell'utilizzo di visori notturni durante la movimentazione e il trasporto del personale in montagna.

Due elicotteri AB 205 del quarto reggimento aviazione Aves Altair di Bolzano dell'Esercito, con equipaggio attrezzato per il volo notturno, si sono esercitati assieme a 35 soccorritori delle diverse Stazioni della Delegazione Dolomiti Bellunesi, mettendo in pratica le tecniche operative Sar (Search and rescue) in ambiente impervio e ostile.

Stabilito il campo base sui prati di Passo Duran, a partire dalle 17.30 si è tenuto il briefing in cui il tenente colonnello Graziano Cappello ha illustrato l'operatività con gli elicotteri: dall'allertamento, agli spostamenti notturni con Nvg (Night vision goggles). Successivamente i soccorritori divisi in 8 gruppi, prima del tramonto, hanno a turno effettuato sia imbarchi da Passo Duran, sia trasporto e sbarco in hovering in quota su Croda Spiza e Pala del Bo' e ritorno. Parte delle manovre sono state portate a termine anche nella fase notturna, interrotta purtroppo attorno alle 23 dalla nebbia persistente.

"Come esercito, areonautica, marina, interveniamo sia nelle operazioni Sar per persone e velivoli dispersi e veniamo attivati da Poggio Renatico, sia per attività di protezione civile su richiesta delle prefetture - spiega il tenente colonnello Cappello -. Questa giornata è di addestramento anche per noi stessi, oltre che per il Soccorso Alpino, perchè l'attività nostra è altra, anche se l'intervento di notte è sempre piú richiesto". Il riferimento è a due emergenze notturne che hanno visto recentemente l'intervento con i visori: il recupero a ottobre in Val di Fassa di un pilota di parapendio ferito e l'incidente con la motoslitta di una comitiva russa sul Cermis.


"La cooperazione tra Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e Ministero della Difesa è regolata da un accordo tecnico del 2009 - entra nello specifico il colonnello Francesco Nardone, che opera da collegamento tra i due enti - anche se effettivamente la collaborazione è precedente agli anni '50. In ambiente ostile, il Cnsas richiede l'intervento del Ministero, aeronautica, esercito e marina, e il punto di contatto per l'allertamento è Poggio Renatico a Ferrara. Gli ausili della visione notturna per il soccorso aereo in montagna sono in vigore da una decina di anni. Per il momento esclusivamente per i militari, ma non escludo che in futuro possano essere utilizzati anche nell'aeronautica civile. L'esercitazione di ieri nasce per addestrarsi in funzione di operazioni reali e rientra in un programma annuale predisposto dalla direzione nazionale del Soccorso alpino".


Redazione/sm
Fonte: Cnsas Veneto