Fonte sito WWF

Maltempo Piemonte e VDA, WWF: "Subito legge sul clima e stop al consumo di suolo"

Dopo le alluvioni e i danni che le forti piogge hanno causato nel nord Italia, l'associazione ricorda l'importanza di una politica basata sulla mitigazione e l'adattamento del territorio al cambiamento climatico

“Stato di calamità climatica permanente”. Questo il termine coniato che è anche la "diagnosi" di quanto accaduto a cui è giunto il WWF dopo i danni causati dal maltempo in numerose località del Piemonte e della Valle D'Aosta. Uno stato "dove la crisi climatica costituisce la maggiore minaccia alla sicurezza dei cittadini, con temperature record e caldo estremo che si alternano a violente precipitazioni e devastanti inondazioni" prosegue la Ong. Un termine che ben descrive quanto accaduto negli ultimi giorni. "Quello che è accaduto a Cogne è causato dal cambiamento climatico che ormai moltiplica gli eventi estremi una volta rarissimi, rendendoli quasi giornalieri, ma evidenzia anche tutti i ritardi del nostro Paese nell’affrontarlo, prevederlo e mitigarlo". 

Come evitare nuove tragedie
Quello che è accaduto a Cogne non fa che evidenziare ancora una volta "il ritardo che il nostro Paese ha rispetto al cambiamento climatico in atto", spiega il WWF in una lettera appello alle autorità. Le soluzioni ci sono, prosegue l'associazione ambientalista: "La mitigazione (cioè il taglio delle emissioni di gas climalteranti) e l’adattamento del nostro territorio e di tutte le attività al cambiamento climatico devono diventare le assi dell’azione di programmazione economica e politica". Nel dettaglio, riassumendo la posizione espressa dal WWF, bisogna gestire efficacemente la risorsa idrica e il dissesto idrogeologico, promuovere interventi di nature based solution, di ingegneria naturalistica e di ripristino ambientale. La ricetta per proteggere un ambiente come quello della montagna dalla malagestione si basa sugli stessi principi: è necessario recuperare "le aree di esondazione naturale e ripristinando, ove possibile, i vecchi tracciati fluviali e avviare interventi di rinaturazione diffusi sul territorio". Ma soprattutto, sottolinea il WWF, è necessario dire basta al consumo di suolo, un fenomeno "in continuo peggioramento come dimostrano i dati sul consumo di suolo che ha ripreso a correre con maggiore forza del passato, superando la soglia dei 2 metri quadrati al secondo, qualcosa come 77 chilometri quadrati di nuove coperture artificiali in un anno, il 10% in più del 2021, un ritmo non sostenibile che dipende anche dall’assenza di interventi normativi efficaci in buona parte del Paese o dell’attesa della loro attuazione e della definizione di un quadro di indirizzo omogeneo a livello nazionale". 

L'appello
L'appello finale è rivolto quindi al governo e alla politica. Bisogna "agire subito, prima che il contatore delle tragedie e delle vittime continui a correre". Ma per poterlo fare è necessario "approvare subito una legge sul clima e una legge per arginare il consumo del suolo, oltre che dare piena attuazione al Piano Nazionale di Adattamento Ai Cambiamenti Climatici approvato a dicembre e poi messo in un cassetto: senza perdere altro tempo prezioso".

Red/cb
(Fonte: WWF)