(foto: ilgiornaledellaprotezionecivile.it)

Terremoto: scienza e resilienza. A Bologna una mostra permanente

"Io non tremo...seguo il riccio" è il nome di una mostra multimediale permanente ospitata dall'istituto tecnico Aldini Valeriani di Bologna. Il tema della mostra è il terremoto, analizzato dal punto di vista scientifico, edile e della protezione e prevenzione: a noi la racconta il Preside Salvatore Grillo

Un percorso interattivo e multimediale per spiegare ai giovani e a tutti gli interessati cos'è il terremoto. Un viaggio che si snoda in tre ampie aule dove la conoscenza in tal ambito aumenta in maniera coinvolgente e divertente. E' la mostra permanente "Io non tremo...seguo il riccio" che l'istituto tecnico Aldini Valeriani di Bologna ospita e apre a scuole di ogni ordine e grado e alle associazioni interessate.

All'interno di queste aule non si apprende solo la scienza, ma anche la resilienza. Partire dai più giovani per diffondere una cultura di "auto-protezione civile". Ai visitatori viene spiegato cosa fare durante e dopo una scossa di terremoto nei diversi ambienti in cui ci si può trovare, ma non solo: viene approfondito anche il discorso della prevenzione. Prevenzione che va dalle semplici azioni da compiere in casa propria, come il fissare un mobile al muro, alla conoscenza sul come rendere sicuro un edificio già costruito o in fase di progettazione e costruzione. E per rendere il tutto "tangibile" vengono mostrati i vari tipi di scosse su prototipi di edifici a 1,2,3 piani tramite l'uso di tavole vibranti.

Durante la nostra visita alla mostra abbiamo intervistato il Preside dell'istituto Aldini Valeriani, dott. Salvatore Grillo, che ci ha accompagnati di aula in aula.

Dott. Grillo da cosa nasce questa mostra?
L'idea è nata circa due anni fa da una constatazione molto semplice: nessuno si ricorda quante scuole si sono mai incendiate e quanti morti ci sono stati. L'incendio è oggettivamente un evento molto raro e la sicurezza nelle scuole in realtà si basa tutta sugli incendi. Ed è una cosa stranissima se si pensa che l'Italia è un territorio sismico e che negli anni molte scuole sono state distrutte dai terremoti causando vittime. Per noi valeva la pena di educare le persone a questo rischio perchè, sebbene molto remoto, è decisamente più probabile che un terremoto colpisca le scuole piuttosto che un incendio provochi tutte quelle vittime. Da questa considerazione è nata l'idea della mostra. Stavamo cominciando a lavorare e prendere contatti quando siamo arrivati alla Regione Emilia Romagna, in particolare al Comitato Tecnico Scientifico che aveva un simulatore monodimensionale di un terremoto, adesso esposto nella mostra. Al che siamo stati indirizzati all'Ordine degli Ingegneri di Rimini, dove alcuni membri facevano parte dell'Associazione di Promozione Sociale 'Io non Tremo' che stava allestendo una mostra sul Rischio Sismico e il terremoto di Rimini. Dall'incontro con l'Associazione si è concretizzata poi l'idea di allestire la mostra nelle aule del nostro istituto con pannelli dell'Associazione, del Comitato Tecnico Scientifico della Regione Emilia Romagna e nostri.

"Io non tremo...seguo il riccio" è il titolo della mostra. Cosa significa "seguo il riccio"?
Nel momento in cui abbiamo allestito la mostra il riccio era un po' la mascotte della scuola, ma per noi è quasi una metafora del comportamento da tenere in caso di terremoto. Abbiamo creato un piccolo riccio di metallo nei laboratori della scuola che abbiamo dato agli studenti da tenere sul banco con un senso metaforico: "quando viene il terremoto mettetevi sotto il banco, chiudetevi a riccio, non scappate".

Come è organizzata la mostra?
La mostra si compone di alcuni pannelli: prima il cammino dell'uomo tra mito, religione e scienza, poi un'analisi di quelli che vengono considerati fenomeni premonitori del terremoto - alcuni magari sono veri altri no - per poi passare alla spiegazione scientifica della natura dei terremoti, della tettonica a placche, delle faglie, delle onde sismiche. Spieghiamo le misure dei terremoti, le scale Richter e Mercalli, cos'è il rischio sismico e su quali parametri si può agire per limitarlo. Cerchiamo sostanzialmente di far capire ai ragazzi che l'unica cosa che si può fare è agire sulla vulnerabilità, ossia sulla tipologia di costruzione, dal materiale con cui sono costruite le case a diverse altre caratteristiche con cui si costruisce. Spieghiamo perchè il sisma colpisce alcune strutture e ne salva altre, spieghiamo come le vibrazioni influiscono sugli edifici facendo dei paralleli con i danni avvenuti durante i grandi terremoti in Italia. Con le tavole vibranti e diversi modellini facciamo vedere nella pratica ai visitatori come reagiscono certe strutture alle diverse vibrazioni causate dai terremoti. Facciamo vedere ai ragazzi cosa succede sugli edifici in cemento armato, ma anche su quelli in muratura. C'è poi una parte della mostra dedicata in particolar modo ai terremoti del 20 e del 29 maggio 2012 in Emilia Romagna, con una particolare attenzione a quello che successe ai capannoni, spiegando perchè sono crollati e perchè sono stati costruiti in maniera errata. Abbiamo poi creato una zona in cui si approfondiscono i grandi terremoti della storia in tutto il mondo per poi passare a quelli che hanno duramente colpito l'Italia: Messina, il Belice, il Friuli, l'Irpinia, l'Umbria e le Marche, il Molise, L'Aquila con un'analisi anche dei costi e dei danni che ci sono stati. Facciamo vedere anche un filmato ai ragazzi su come poter rendere una casa antisismica anche se non è nata con questa caratteristica. Nella terza sala poi abbiamo pannelli con le carte sismiche italiane e uno studio sulla potenza e sui parametri delle scosse che colpirono l'Emilia Romagna nel 2012. Con le tavole vibranti e i modellini, presenti in questa terza sala, spieghiamo cos'è un terremoto, come avviene e che problematiche comporta sugli edifici. Infine concludiamo la nostra mostra con la visione di un filmato di Civilino in cui si spiega ai più piccoli come comportarsi in caso di terremoto.

La vostra è dunque una mostra a tutto tondo in cui si affronta la scienza e la resilienza...
Esatto. La gente dimentica con facilità questi eventi e queste cose. E' importante secondo noi fare una mostra simile in tutte le Province in maniera tale che la gente possa conoscere e sapere cosa fare e come muoversi per prevenire. E in Italia c'è ancora molto lavoro da fare per diffondere conoscenza su questa materia. La speranza è che lavorando sulle scuole e con i ragazzi cambi un po' la prospettiva.

La partecipazione dei ragazzi com'è?
L'anno scorso, parlando da anno scolastico ad anno scolastico, abbiamo avuto circa 1.200 visitatori dalle scuole ed almeno 3 università. In alcune città siamo andati sul posto: siamo stati a Ferrara, L'Aquila, Roma, Firenze, San Felice sul Panaro e Cavezzo. Andremo a Mirandola e Sant'Agostino. I ragazzi hanno mostrato sempre molto interesse: la dinamica della mostra si rende adatta ai bambini dalle scuole elementari fino all'università.

La mostra "Io non tremo...segui il riccio" è dunque un vero e proprio viaggio semplice, concreto ed efficace all'interno del "terremoto". Visitarla è molto semplice: basta andare sul sito della scuola e seguire le istruzioni date. La conoscenza è un valore che non va mai sottovalutato e che una volta acquisito costituisce un ottimo strumento per difendersi e affrontare con consapevolezza le situazioni che ci si possono parare davanti, e allo stesso tempo ci tutela da informazioni errate.

Sarah Murru

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Qui sono scaricabili i pdf interattivi della mostra: 1, 2

Qui sotto invece due video sulla mostra: