Frana Val Badia

Val Badia: si torna nelle case
danneggiate dalla frana

Gli abitanti di Badia tornano nelle loro case, mentre proseguono i lavori di ripristino del territorio. Pronto un piano per la messa in sicurezza dell'intero costone fra San Leonardo e San Cassiano

Si aspetta il bel tempo per le bonifiche definitive, ma in Val Badia le ferite lasciate dalla frana dello scorso dicembre sono rimarginate. Sono tornati nelle loro case 38 dei 40 abitanti della valle evacuati. Solo Damiano Dapunt, il direttore del Consorzio turistico Alta Badia, e Herbert Irsara devono ancora vedere aprirsi la porta della loro casa: i loro sono gli ultimi edifici ancora avvolti dal fango, ma non appena le condizioni meteorologiche si stabilizzeranno sul bello i lavori di ripistino saranno completati e anche loro potranno rincasare.

La montagna sopra Badia aveva dato i primi segni di cedimento il 14 dicembre, dopo alcuni giorni di pioggia. Fango, alberi e rocce hanno iniziato a scivolare verso valle, alla velocità di 15 metri all'ora. Immediata l'allerta nelle frazioni di Sottru e Anvì tra Badia e La Villa, in provincia di Bolzano. Le abitazioni sotto la montagna sono state evacuate in tutta fretta, ma non c'è stato niente da fare per 3 case, andate completamente distrutte. In totale nei giorni dello smottamento sono state dichiarate non abitabili per ragioni di sicurezza una decina di abitazioni: 40 cittadini della Val Badia hanno dovuto cercare un alloggio di fortuna, mentre gli abitati venivano via via abbracciati dalla lenta colata di fango. Danneggiate anche le strade comunali. L'allerta è durata diversi giorni, il monte s'è fermato solo il 18 dicembre, quattro giorni dopo i primi smottamenti. Grande la paura tra gli abitanti, anche perché nel 1871 un evento analogo distrusse 17 masi nella stessa zona.
"Passerà molto tempo prima che la gente possa far ritorno alle loro abitazioni - aveva detto all'indomani della frana Luis Durnwalder, presidente della Provincia Autonoma di Bolzano -. Non è ancora possibile una stima precisa dei danni, ma si tratta di alcuni milioni di euro. Sicuramente interverremo con aiuti economici", aveva concluso.

A poco più di due mesi di distanza tante delle ferite sono rimarginate. "La situazione gradualmente si sta normalizzando - ha detto il sindaco di Badia, Giacomo Frenademetz - anche se ci sarà bisogno ancora di qualche mese per riportare tutto alla normalità. La frana dal 2 gennaio non si è mossa di un solo millimetro e questa è una grande consolazione".

Ma è ancora presto per dire la parola 'fine', che potrà vedersi solo quando l'ultima neve si sarà sciolta e le ruspe potranno spostare il fango che ancora stringe la zona di Badia. I lavori sono già iniziati, i tecnici dei Bacini montani, degli altri uffici provinciali e i vigili del fuoco stanno portando via l'enorme quantità di legname trascinato a valle dal movimento franoso. Fra qualche giorno, dopo altri rilievi geologici, in Comune è previsto un incontro delle varie componenti di protezione civile, per fissare le scadenze dei prossimi interventi di manutenzione. Compresi quelli straordinari, necessari per mettere definitivamente in sicurezza l'intero costone fra San Leonardo e San Cassiano.


Walter Milan