(fonte foto: fareverde.it)

Veneto: da 200 a 1300
rifiuti ogni 100 mt di costa

Lo rivela un'indagine ARPAV: su 100 metri di costa veneta si possono raccogliere dai 200 ai 1300 rifiuti, costituiti in prevalenza da oggetti di plastica. E il Direttore generale di Arpav commenta:"C'è ancora tanto da lavorare sul piano dell'informazione ambientale ai cittadini"

Si sono appena concluse le prime attività di indagine sui rifiuti spiaggiati presenti sui litorali veneti previste da "Marine Strategy", la direttiva europea che ha come obiettivo il raggiungimento entro il 2020 del "buono stato ambientale" per le acque marine.
La direttiva, emanata nel giugno 2008 dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell'Unione Europea, è stata recepita  recepita in Italia nell' ottobre 2010.
Obiettivo del provvedimento, che si propone di diventare il pilastro ambientale della futura politica marittima dell'UE, è quello di far sì che le acque marine degli Stati membri raggiungano entro il  2020 il "GES - Good Environmental Status", il buono stato ambientale, appunto: i paesi dovranno cioè imparare a preservare la diversità ecologica, la vitalità dei mari e degli oceani, mantenendoli puliti, sani e produttivi, utilizzando l'ambiente marino a un livello sostenibile e salvaguardandone il potenziale per gli usi e le attività delle generazioni presenti e future. 
Per far ciò ogni Stato deve mettere in atto una strategia che consta di una "fase di preparazione" e di un "programma di misure". Il MATTM - Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare -  ha redatto dei protocolli di intesa con le Regioni per l'effettuazione di alcune attività di indagine su tematiche che necessitino di approfondimenti scientifici: una fra queste, la rilevazione dei rifiuti marini spiaggiati.

In Veneto, la Regione ha affidato ad ARPAV l'incarico di occuparsi di questi rilievi. 
ARPAV ha effettuato due campagne di monitoraggio, una nella primavera del 2013 e una tra dicembre 2013 e gennaio 2014.
Le areee costiere prese in esame sono quattro, per un totale di 160 km, e appartengono a 4 diverse tipologie: area urbanizzata, area vicina a foce fluviale, area portuale, area remota. In ogni area sono state individuate due unità di campionamento: la prima pari a 100 metri di lunghezza dove sono stati ricercati tutti i rifiuti visibili presenti sull'arenile, la seconda di lunghezza di 1 chilometro dove sono stati ricercati i rifiuti visibili di dimensioni maggiori a 50 centimetri.

I risultati non sono confortanti:
ogni cento metri di costa sono stati rinvenuti dai 200 a 1300 rifiuti; per la maggior parte si tratta di plastica e polistirolo, dai tappi di bottiglia ai pneumatici.
"Un impatto considerevole per il nostro mare che ci indica quanto ancora ci sia da lavorare sul piano dell'informazione ambientale ai cittadini", ha commentato Carlo Emanuele Pepe, Direttore Generale di ARPAV.


red/pc