Fonte Cnsas Veneto

Vicenza, speleologo salvo dopo 10 ore di intervento del Cnsas

L'uomo è caduto nella grotta del Monte Faedo, nota come Buso della Pisatela, a causa del cedimento della roccia alla quale era assicurato in cordata

Uno speleologo, rimasto bloccato per tutto il pomeriggio di sabato 23 marzo, in una grotta nel vicentino è stato portato in salvo da una squadra di venti soccorritori. Le operazioni di recupero all'interno della grotta nota come il Buso della Pisatela sul Monte Faedo, in provincia di Vicenza, sono durate in tutto 10 ore. Lo speleologo che si trovava secondo di cordata, è precipitato a causa del distaccamento della roccia su cui era fissato l'ancoraggio a cui era assicurato. In un primo momento l'uomo ferito ha perso conoscenza, poi all'arrivo dei primi soccorritori l'ha ripresa rimanendo in uno stato confusionale. Per prima cosa sono stati soccorsi i due compagni di cordata dello speleologo, che erano rimasti ad assisterlo. I due uomini, illesi, sono stati portati in salvo verso l'uscita della grotta alle 20:30. In seguito i soccorritori si sono occupati del ferito che era in grado di camminare. Dopo avergli fatto indossare la muta, gli è stato fatto superare un tratto più stretto e bagnato fino a un'ampia sala, dove è seguita una pausa e sono state verificate ancora le sue condizioni. Lo speleologo è stato infine accompagnato superando i tratti verticali per contrappeso fino all'uscita. L'uomo è uscito dalla grotta poco prima della mezzanotte di sabato 23 marzo. All'intervento hanno preso parte una ventina di uomini della sesta Delegazione Speleo del Veneto, in aiuto ai quali sono arrivati anche i colleghi dal Trentino Alto Adige e dal Friuli Venezia Giulia. Al lavoro anche una squadra di disostruttori giunti sul posto nel caso fosse stato necessario utilizzare microcariche per allargare passaggi stretti. L'utilizzo di esplosivi non è poi avvenuto.



Red/cb
(Fonte: Soccorso Alpino e Speleologico Veneto, Ansa)